L'alleanza delle organizzazioni dei consumatori, che comprende oltre all'ACSI nella Svizzera italiana anche la FRC romanda e la SKS svizzerotedesca, ha ottenuto ragione da parte del Tribunale amministrativo federale riguardo alla retroattività del rimborso dell'IVA percepita indebitamente fino al 2015. È il secondo verdetto del genere dopo quello di febbraio su un singolo caso.
Pronunciandosi sugli incarti di quattro ricorrenti, i giudici di San Gallo hanno stabilito che dovranno essere ripagati dall'Ufficio federale delle comunicazioni gli importi versati fino al 2005. ACSI e consorelle rappresentano attualmente 4'800 persone che hanno chiesto di essere rimborsate. Alla luce della sentenza, la piattaforma è stata riaperta affinché anche altri utenti possano iscriversi, gratuitamente compilando un formulario online e allegando l'ultima fattura.
La decisione comunicata oggi, martedì, non è definitiva: si attende che si pronunci, ma ci vorrà qualche mese, anche il Tribunale federale, chiamato in causa per fare chiarezza da un ricorso dell'UFCOM sul verdetto di febbraio.
pon