"Il Dipartimento federale degli affari esteri si sta adoperando per organizzare la partenza dei cittadini elvetici che, a causa del coronavirus, vogliono rientrare in Svizzera dalla Cina. Il DFAE non fornisce alcuna informazione sul numero di persone o sul momento del rientro in Europa. La cooperazione con i Paesi terzi e l'organizzazione sarà tuttavia perseguita in modo coerente". Berna risponde così alle sollecitazioni dei media sul rimpatrio dei cittadini elvetici attualmente bloccati in Cina.
Notiziario 17.00 del 30.01.2020 La voce di Ignazio Cassis
RSI Info 30.01.2020, 18:00
Contenuto audio
La comunicazione odierna (venerdì) fa seguito all'intervento di Ignazio Cassis, che nella giornata di giovedì aveva ricordato che Berna non era obbligata a riportare a casa i cittadini dal paese asiatico, e che il rientro è da sconsigliare se comporta rischi troppo importanti.
Una comunicazione partita venerdì dal DFAE aveva in un primo tempo consigliato ai connazionali di recarsi al consolato francese di Wuhan, poiché Parigi aveva dato il nulla osta per imbarcare i cittadini elvetici insieme ai francesi in corso di rimpatrio. Una seconda comunicazione avrebbe invece rinviato a domani la partenza, con l'avvertenza che tutti i passeggeri sarebbero stati trattenuti in Francia per un periodo di quarantena di due settimane. Se ne potrebbe sapere di più nel pomeriggio, quando alle 14.00 l'Ufficio federale della sanità pubblica incontrerà nuovamente la stampa per fare il punto sulla situazione.
TCS sollecitato
Da parte sua il Touring Club della Svizzera (TCS), in stretto contatto con il DFAE, ha indicato di aver già organizzato 16 voli di ritorno dalla Cina e di aver offerto assistenza a 81 dei suoi membri in difficoltà. In collaborazione con il DFAE, la task force TCS fornisce consulenza medica, organizza il rientro in Svizzera e annulla i viaggi nelle zone colpite.
Test tutti negativi
Il Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (CRIVE) di Ginevra da martedì ha effettuato un centinaio di test su campioni di sangue di pazienti che si sospettava potessero essere stati colpiti dalla malattia. Tutti gli esami si sono rivelati negativi.