Svizzera

"Ripensare il sistema medico svizzero"

Le proposte del cardiochirurgo Thierry Carrel: abbandono del "numerus clausus", meno burocrazia e più controlli

  • 8 aprile 2023, 09:56
  • 30 luglio 2023, 09:20
00:31

Notiziario delle 8.00 dell'8.4.2023 - "Ripensare il sistema medico svizzero"

RSI Info 08.04.2023, 09:19

  • Keystone
Di: ATS/Red.MM 

Il cardiochirurgo svizzero Thierry Carrel ha chiesto un ripensamento nel sistema medico del nostro Paese partendo dal numerus clausus che dovrebbe essere abbandonato. Inoltre i giovani medici dovrebbero avere meno lavoro burocratico e il consumo delle prestazioni mediche dovrebbe essere controllato, fa sapere ai giornali di Tamedia. Un cambiamento nella pratica del lavoro dovrebbe aiutare a prevenire la partenza di molti giovani professionisti medici.

"Abbiamo un sovraconsumo nel settore sanitario", ha dichiarato. In attesa dell'introduzione della cartella clinica elettronica, sarebbe possibile, ad esempio, l'utilizzo di schede con la storia del paziente. "È necessaria una visione d'insieme", ha sottolineato.

Un cambiamento nel modo di esercitare dovrebbe inoltre contribuire a contrastare l'abbandono della professione da parte di molti giovani medici. Invece di passare il tempo con i pazienti, "sono seduti in un ufficio per più della metà del tempo, alle prese con problemi al computer o più volte al telefono per un semplice trasferimento di un paziente. Devono inoltre compilare innumerevoli moduli per garantire la copertura dei costi da parte delle compagnie di assicurazione sanitaria", ha dichiarato l'ex primario di cardiochirurgia all'Inselspital di Berna.

"Il numerus clausus deve essere abolito"

Per raggiungere questo obiettivo, l'ostacolo del numerus clausus per gli studi di medicina dovrebbe essere eliminato: "Prima che la Svizzera diventi completamente dipendente dai medici stranieri, sarebbe urgente verificare se i nostri criteri di ammissione agli studi di medicina non siano troppo rigidi o semplicemente sbagliati", ha dichiarato Thierry Carrel.

Ha inoltre criticato la mancanza di volontà politica di impedire la creazione di nuove cliniche cardiache e di considerare le cooperazioni: "Delle 17 cliniche cardiache, 12 fanno sicuramente meno di 500 operazioni cardiache all'anno. Quindi solo cinque hanno abbastanza pazienti. Per una buona qualità, sono necessari circa 500 interventi all'anno".

Inoltre, il cardiochirurgo ha sottolineato le difficoltà legate ai "prezzi esorbitanti di alcuni dispositivi medici e alle differenze di tariffe per la stessa operazione: per una determinata operazione al cuore, alcune compagnie di assicurazione sanitaria pagano circa il doppio a Zurigo rispetto a Berna o Losanna. Non c'è alcuna giustificazione per questo".

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