Le richieste di ingresso nella NATO presentate da Finlandia e Svezia dopo l'invasione russa dell'Ucraina debbono indurre la Confederazione a rivedere la sua cooperazione con l'Alleanza atlantica.
È quanto sostiene Viola Amherd in un'intervista rilasciata oggi, giovedì, alla RSI. La ministra della difesa ha precisato che le future collaborazioni dovranno comunque essere compatibili con la neutralità della Confederazione. Ma concretamente si tratta di un ulteriore avvicinamento?
"Dobbiamo riflettere su come lavorare con la NATO in futuro", risponde la consigliera federale. "Già collaboriamo con la NATO nel progetto del Partenariato per la pace. Se Finlandia e Svezia aderiranno alla NATO, non faranno più parte di questo programma e quindi rimarremmo solo noi, Austria e Irlanda a farne parte" in qualità di Paesi europei. "La portata e il valore di questo progetto diminuiranno e allora dovremo vedere quali altre possibilità ci saranno per la cooperazione con l'alleanza, sempre rispettando naturalmente la neutralità".
Circa la neutralità, e il rischio di poterla intaccare, Amherd ricorda che essa a livello giuridico impone "di non immischiarci in un conflitto a livello militare, e questo noi non lo facciamo". Si tratta quindi di capire "cosa è possibile fare, ad esempio nelle esercitazioni in comune con la NATO", senza con ciò violare la neutralità. Analizzare "cosa possiamo dare noi alla NATO e cosa la NATO può dare a noi" e verificare "cosa non è problematico per la neutralità", conclude la responsabile del DDPS.