L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato l’attenzione sul ruolo della NATO e sui delicati equilibri tra i Paesi occidentali e le repubbliche ex sovietiche dove Mosca esercita ancora la propria influenza. Il dibattito si è fatto più acceso in questi giorni, dopo che Finlandia e Svezia hanno espresso la propria volontà di aderire all’Alleanza atlantica.
Che cos’è la NATO?
La “North Atlantic Treaty Organization” è un’alleanza militare fondata dopo la Seconda guerra mondiale e basata sul Trattato del Nord Atlantico, firmato a Washington il 4 aprile 1949 da 12 Stati, tra cui Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Italia e Francia. L’articolo 5 di questo Trattato prevede che l’attacco armato contro uno dei Paesi membri dell’Alleanza faccia scattare un meccanismo di difesa collettivo. Uno degli obiettivi iniziali era contenere l'espansione della Russia in Europa.
Chi può aderire?
Secondo quanto spiega la stessa Alleanza, “può diventare membro della NATO qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell'area nord-atlantica”. Dopo il crollo dell’Unione sovietica, molti Paesi del blocco orientale sono entrati a far parte nella NATO. Oggi i membri sono 30, l’ultima ad aderire è stata la Macedonia del Nord nel 2020, mentre la Finlandia potrebbe diventare il 31esimo Paese. Come è noto, Svizzera e Austria non ne fanno parte.
La Svezia chiederà l'adesione alla Nato
Telegiornale 16.05.2022, 22:00
Come funziona il meccanismo di adesione?
Un Paese che ambisce a entrare nell'alleanza deve rispettare una serie di requisiti, tra cui essere democratico ma anche fornire a sua volta un contributo militare. I Paesi membri della NATO devono spendere il 2% del loro PIL proprio nel settore della difesa. La Finlandia rispetta già questo requisito, mentre la Svezia potrebbe adeguarsi in futuro. L'ingresso di un Paese nell'alleanza deve essere accettato all'unanimità da tutti i membri.
L'opposizione della Turchia
Nelle ultime ore, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato a esprimere la propria contrarietà circa l'ipotesi dell'ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO (di cui la Turchia fa parte dal 1952). Tra le motivazioni c'è lo stop alla vendita di armi verso Ankara che i Paesi scandinavi hanno imposto dopo l'inizio delle operazioni anti-curde dell'esercito turco nel nord della Siria, tre anni fa. Erdogan accusa Svezia e Finlandia di ospitare membri del gruppo armato autonomista curdo PKK. Ma sulla questione NATO non ha ancora pronunciato un "no" definitivo: in questi giorni è prevista la visita di una delegazione svedese ad Ankara.
Il nervosismo di Mosca
Il Cremlino ritiene che l'allargamento della NATO a est sia un'invasione della sua sfera di influenza e che la presenza di contingenti militari sul fianco orientale dell'alleanza rappresenti un problema per la propria sicurezza. A febbraio, Putin ha accusato i Paesi occidentali di aver "ignorato" le proprie richieste. "La NATO, nonostante tutte le nostre proteste e preoccupazioni, ha continuato ad espandersi costantemente. La macchina da guerra si muove e, ripeto, si avvicina ai nostri confini", aveva dichiarato il presidente nel discorso del 24 febbraio che ha dato il via all'invasione dell'Ucraina.