Nelle ultime settimane e negli ultimi giorni si è fatto un gran discutere del prossimo ingresso nella NATO della Finlandia.
In realtà benché il Paese non sia coinvolto direttamente in una guerra dagli anni ‘40 e benché negli anni della Guerra Fredda si sia sempre dichiarato neutrale, la Finlandia è uno dei Paese più militarizzati e più preparati a un attacco del mondo. Non solo perché ha a disposizione equipaggiamenti moderni e completi e una forza complessiva di circa un milione di militari (tra effettivi e riservisti) su una popolazione di poco più di cinque milioni di abitanti, ma anche perché negli anni ha costruito una fitta rete di rifugi e bunker soprattutto sotto Helsinki.
Nel sottosuolo della città, infatti, c’è posto per ospitare circa 900'000 persone, il che significa poco meno del doppio degli abitanti della capitale, che sono 650’000. I bunker censiti sono circa 5’500 e sono in gran parte privati, ossia sono parte dei condomini o delle case. Nel caso in cui quelli non fossero disponibili o raggiungibili, ce ne sono una dozzina completamente pubblici, gestiti e manutenuti dalla città di Helsinki.
Attualmente, poiché i rifugi non sono usati per lo scopo per cui sono stati concepiti (ossia proteggere gli abitanti della città da un attacco militare o persino nucleare) vengono usati per altri scopi e sono depositi, cantine, stazioni della metropolitana o persino piscine o centri sportivi. Nonostante questo, ogni bunker è in condizione di essere completamente svuotato di quello che lo ingombra e diventare ‘operativo in modalità protezione’ in un tempo massimo di 72 ore. Ma non è tutto: la vera forza dei bunker finlandesi (scavati a profondità nell’ordine di decine di metri) è che non sono costruiti in cemento armato, ma scavati nella roccia, particolarmente dura e antica, su cui sorge la città.
Finlandia presenta la domanda per la NATO
Telegiornale 15.05.2022, 14:35