L'introduzione di tetti massimi di crescita della spesa per le cure (ospedaliere, ambulatoriali e medicamenti), un migliore coordinamento delle cure e altri accorgimenti dovrebbero permettere di risparmiare un miliardo di franchi nei costi della malattia frenando nei prossimi anni l'aumento delle spese e, di conseguenza, dei premi della cassa malati. Mercoledì il consigliere federale Alain Berset ha presentato il nuovo pacchetto di misure elaborato per contenere il costante aumento dei costi, dando seguito alla propria decisione dello scorso 20 maggio, di presentare un controprogetto indiretto all'iniziativa "Per premi più bassi - Freno ai costi del settore sanitario" del PPD.
"L'evoluzione dei premi è una delle preoccupazioni maggiori degli svizzeri", ha sottolineato il titolare del Dipartimento federale dell'interno, evidenziando che il lavoro anche su questo fronte prosegue anche al di fuori di ciò che concerne direttamente la crisi del coronavirus.
Nel presentare il disegno posto in consultazione fino a novembre, Alain Berset ha ribadito la volontà di lottare contro i trattamenti inutili. "È importante differenziare tra l'aumento dei costi che è giustificabile e quello che non lo è", ha affermato spiegando che, se da un lato l'invecchiamento della popolazione e metodi migliori ma più cari rispetto al passato (come nel trattamento dei tumori) comportano inevitabilmente spese più cospicue, dall'altro bisogna agire per impedire una crescita alle stelle degli oneri illegittimi. Un obiettivo che si intende raggiungere, è stato assicurato, continuando a garantire l'accesso a tutte le prestazioni dell'assicurazione di base.
Alain Berset ha pure menzionato l'intenzione di accrescere la trasparenza e rafforzare le responsabilità. I principali attori saranno chiamati a definire i provvedimenti da adottare quando gli obiettivi verranno superati.
Verso una prima consulenza obbligatoria
Il Governo vuole inoltre rafforzare il coordinamento per evitare trattamenti superflui e migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria. Per tutti vi sarà una cosiddetta prima consulenza a cui rivolgersi in caso di problemi di salute, una sorta di punto d'accesso al sistema da cui passare: un medico di famiglia, uno studio medico o un centro di telemedicina. Un modello (malgrado il rifiuto nel 2012 del cosiddetto managed care) già usato dal 70% dei cittadini che si prevede di estendere a tutti per evitare il ricorso diretto agli specialisti.
A contribuire allo sforzo potrebbero essere anche le reti di cure coordinate, in cui sono riuniti specialisti di diverse professioni che offrono assistenza in un unico centro. Ad approfittarne sono soprattutto persone con malattie croniche come diabete, artrosi e cardiopatie.
Accordi con le società farmaceutiche
Il Governo intende pure garantire un accesso rapido e il più conveniente possibile ai medicamenti innovativi e costosi. Per questo la prassi già esistente di concludere accordi con le aziende farmaceutiche, i cosiddetti modelli di prezzo, deve essere sancita nella legge. Il pacchetto include poi ulteriori novità, tra cui l'introduzione di tariffe di riferimento eque per garantire la concorrenza tra gli ospedali.
I medici prevedono un impatto negativo per i pazienti
Le due misure proposte dal Consiglio federale, e in particolare quella riguardante la scelta del fornitore di servizi, non sono un passo nella giusta direzione poiché avrebbero un impatto significativo sulla soddisfazione del paziente e sulla qualità dell'assistenza medica. Lo sostiene la Federazione svizzera dei medici (FMH) che prevede un "impatto negativo sulle cure mediche", nel caso in cui dovesse essere messo in vigore il piano posto in consultazione.
La restrizione alla libera scelta del medico, spiega una nota della FMH, può portare alla discriminazione dei pazienti con malattie croniche, che dipendono da un rapporto a lungo termine tra paziente e medico. La Federazione si dice inoltre preoccupata per la possibilità di adottare misure correttive, come le riduzioni tariffarie, per evitare il superamento dei costi.
Assicuratori critici
Critiche al modello proposto sono state formulate anche dalle associazioni mantello delle assicurazioni malattia. Secondo Curafutura, le misure porterebbero alla "nazionalizzazione del sistema sanitario". Santésuisse fa invece notare che "la libertà di scelta dei pazienti è un valore centrale a cui non bisogna rinunciare con leggerezza".
Salute, un miliardo da risparmiare
Telegiornale 19.08.2020, 22:00