Svizzera

Sanzioni per i giudici federali scorretti

La politica propone misure per evitare comportamenti che pregiudicano il funzionamento e l’immagine della giustizia

  • Oggi, 14:22
  • 5 minuti fa
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RG 12.30 del 24.01.2025: Il servizio di Gian Paolo Driussi sui giudici federali

RSI Info 24.01.2025, 12:30

  • Immagine d'archivio Keystone
Di: Radiogiornale/Pa.St. 

Scoppiato in Ticino il caso del Tribunale penale cantonale, anche le corti federali tornano a far notizia per il clima a tratti tossico che pregiudica l’immagine della giustizia. Ora le commissioni parlamentari della gestione propongono di introdurre sanzioni per i giudici che si comportano in modo scorretto o irregolare.

Fra i motivi di questo intervento politico, anche le vicende che avevano scosso il Tribunale penale federale (TPF). Vicende dovute a un pessimo ambiente alimentato da relazioni interpersonali problematiche e fraintendimenti, secondo le conclusioni della competente vigilanza amministrativa al termine di un’inchiesta condotta qualche anno fa sull’istanza con sede a Bellinzona.

I problemi non riguardavano soltanto i giudici. Ma i giudici hanno nel frattempo continuato a far parlare di sé. Cronaca relativamente recente: la costituzione di una corte straordinaria in seguito alla ricusazione di un’intera Corte d’Appello, chiesta e ottenuta da una giudice ritenutasi diffamata.

La politica ha dunque deciso di intervenire, senza calpestare la separazione dei poteri, ma esercitando la sua alta vigilanza. Da qui la proposta di introdurre sanzioni nei confronti dei togati scorretti, perché - come affermano le commissioni parlamentari della gestione - pur non influendo sulla giurisprudenza, alcuni giudici, con irregolarità anche gravi, hanno pregiudicato funzionamento e immagine dei tribunali.

“A volte si verificano comportamenti non rispettosi dei colleghi, ma ci sono anche fascicoli che si trascinano per molto tempo. E nonostante i controlli effettuati, si trovano sempre scuse per dire che non è a causa di questo o quell’altro” afferma al Radiogiornale Charles Juillard, presidente della Commissione della gestione agli Stati. E aggiunge: “Questi fattori ci hanno spinti a riflettere sull’opportunità di intervenire”.

Il margine di intervento ci sarebbe, dato che oggi gli unici strumenti a disposizione sono la destituzione o la non rielezione. Di qui l’idea di un sistema disciplinare legato a un organo di vigilanza esterno e indipendente da influenze politiche. Lo strumento riguarderebbe tutti i tribunali federali, poiché negli scorsi anni non ha fatto notizia solo il TPF di Bellinzona.

Ma quali sono le sanzioni immaginabili? Per ora si tratta di dare un’occhiata a quello che fanno i cantoni che già dispongono di un sistema del genere, spiega ancora Juillard, concludendo: “Ma si potrebbe pensare a sospensioni provvisorie, all’inserimento dei giudici in questione in altre corti o altro ancora. Ma è proprio l’iniziativa che lo dirà”.

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Giudici sanzionati

Telegiornale 24.01.2025, 20:00

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