Anche nel 2021, per il secondo anno consecutivo, il volume di legname raccolto in Svizzera è aumentato. L'incremento rispetto al 2020, indica in una nota di oggi, martedì l'Ufficio federale di statistica (UST), è stato del 4% per un totale di poco meno di 5 milioni di metri cubi. Inoltre, l'accresciuta domanda e il rialzo dei prezzi hanno ridotto i deficit delle aziende forestali.
Nel dettaglio, la quantità di legname in tronchi è aumentata del 6%, rappresentando con 2,5 milioni di metri cubi quasi il 50% del raccolto, precisa l'UST. Quella per la produzione di energia è da parte sua cresciuta del 2%, raggiungendo i 2,0 milioni (40% del totale) e confermando la sua posizione di spicco nell'approvvigionamento, mentre il volume del legname industriale è ammontato a 0,5 milioni (10%).
Vent'anni fa, il tasso di legname per la produzione di energia sul raccolto complessivo non superava il 20%. La costante progressione è dovuta soprattutto al legname a trucioli: i grandi impianti di riscaldamento, sempre più diffusi, ne richiedono infatti una fornitura costante. Per quanto riguarda il tipo di legno prelevato dai boschi svizzeri, la percentuale di conifere è più del doppio (69%) di quella delle latifoglie (31%). Quasi due terzi proviene da aree pubbliche, un terzo da proprietà private.
A livello contabile, nel 2021 le 656 aziende forestali elvetiche hanno registrato entrate per 583 milioni di franchi. Le spese invece hanno toccato i 590 milioni, il che genera una perdita di circa 7 milioni. Il deficit è però nettamente inferiore ai 44 milioni dell'anno precedente.