Il dibattito futuro della sperimentazione sugli animali in Svizzera ha tenuto occupato mercoledì mattina il Consiglio nazionale, che ha invitato a bocciare l’iniziativa popolare “per il divieto di sperimentazione animale”, senza affiancarle un controprogetto.
Il testo, che chiede un divieto assoluto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani, è stato giudicato “eccessivo”, in quanto potrebbe avere conseguenze negative per la ricerca e l'economia della Svizzera. Anche la salute pubblica ne soffrirebbe e proprio in tempi di crisi sanitaria in quanto il divieto varrebbe anche per i prodotti importati.
L’iniziativa è troppo radicale: è il giudizio espresso da tutti gli schieramenti politici. E l'attualità ha fornito un argomento in più: senza sperimentazione animale non si sarebbe potuto sviluppare un vaccino contro il coronavirus, ha sottolineato Simone de Montmollin (PLR/GE) a nome della commissione. Se l'iniziativa fosse già applicata, in Svizzera ci sarebbe il divieto costituzionale di utilizzare tali vaccini, ha sottolineato Baptiste Hurni (PS/NE).
Fin qui tutti d’accordo, ma la questione non può considerarsi evasa. La sperimentazione sugli animali - anche se permessa per legge solo laddove non esistono alternative - rimane un maltrattamento, ha fatto notare la deputata ecologista Leonore Porchet, per la quale la domanda è come abbandonarla gradualmente
La consegna delle firme, lo scorso marzo
Isabelle Chevalley dei Verdi liberali ha fatto notare come i finanziamenti per la ricerca su metodi alternativi siano insufficienti, nonostante la ricerca al computer o su cellule prodotte artificialmente siano considerate molto promettente. Un programma di ricerca da 20 milioni di franchi è stato lanciato dal consiglio federale con lo scopo di promuovere metodi alternativi e ridurre la sofferenza e i test sugli animali ma la cifra è troppo bassa, secondo i deputati di sinistra.
Sinistra che avrebbe voluto cogliere l'occasione dell'iniziativa per elaborare un controprogetto. Socialisti, Verdi e Verdi liberali hanno chiesto maggiori finanziamenti alla ricerca con metodi alternativi. Ma anche di fissare un piano di uscita vincolante e graduale dagli esperimenti sugli animali.
Una richiesta che si è rivelata vana, dato che la maggioranza del Camera del popolo ha respinto ogni proposta di rivedere la via svizzera in materia di esperimenti sugli animali e sugli esseri umani.
L'iniziativa
L'iniziativa - che porta il titolo "Sì al divieto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani - Sì ad approcci di ricerca che favoriscano la sicurezza e il progresso" - chiede un divieto assoluto della sperimentazione animale e della ricerca che coinvolge esseri umani. Il testo - lanciato 2017 da un gruppo di cittadini sangallesi e sostenuto da oltre 80 organizzazioni - vuole anche impedire l'importazione di prodotti che si basano sui test in questione.
Iniziativa sui test animali da rigettare
Telegiornale 10.03.2021, 21:00