Le economie domestiche svizzere producono ogni anno un milione di tonnellate di rifiuti alimentari, quasi la metà, cioè 60 chili a persona, potrebbero essere evitati, indica uno studio pubblicato lunedì dall'Ufficio federale dell'ambiente. Quattrocentottantamila tonnellate vengono incenerite, 170'000 sono usate come concime o trasformate in biogas, mentre 350'000 servono da compostaggio o mangime.
Il settore agricolo ne genera altre 225'000 tonnellate sotto forma di residui o di scarti del raccolto, di cui il 90% evitabile. Si tratta di perdite dovute essenzialmente alle norme industriali, alle condizioni tecniche e all'immagazzinamento inadeguato. Solo 2'000 sono sottoposte a valorizzazione termica per produrre calore o elettricità, il resto serve come fertilizzante o foraggio.
Le persone sono poco sensibili al valore del cibo e vi è una mancanza di conoscenze sulla sua conservazione e sull'impiego degli avanzi, si osserva ancora nella nota, aggiungendo che ciò comporta inutili emissioni di anidride carbonica e uno sfruttamento superfluo di suolo e risorse idriche, a danno del clima e della biodiversità.
ATS/dg
Spreco alimentare in Svizzera
Telegiornale 29.04.2019, 22:00