Colpo di scena ieri al Tribunale dei minorenni di Brescia dove, da quattro mesi, si sta celebrando il processo a carico di Marco Toffaloni. ll presidente del collegio giudicante, Federico Allegri, ha ordinato l’accompagnamento coattivo in aula per l’imputato italo svizzero, accusato di essere tra gli autori della strage neofascista che il 28 maggio 1974 provocò 9 morti e oltre 100 feriti. Il motivo? Finora non si è mai presentato in udienza.
Oggi 67enne, Toffaloni, che vive a Landquart nel Canton Grigioni, potrebbe essere prelevato dalla sua abitazione dalla polizia svizzera e portato alla frontiera per essere preso a carico dalle autorità italiane. In questo modo, secondo il giudice Allegri, una volta in aula, potrebbe difendersi dalle accuse, sottoponendosi all’esame della corte. L’ex membro di Ordine Nuovo, se ritenuto colpevole, rischia fino a 30 anni di carcere. La procura federale non ha rilasciato alcun commento in merito. Falò aveva ricostruito l’intera vicenda, che tocca anche il Canton Ticino.
Uno stragista a Landquart?
Falò 07.03.2024, 21:25