La richiesta svizzera di una clausola di salvaguardia nell’ambito della libera circolazione con l’Unione europea è irrinunciabile. A dirlo è il consigliere federale Beat Jans, a capo di giustizia e polizia, in un’intervista al Sonntagsblick.
Secondo Jans senza clausola difficilmente l’accordo verrebbe accettato dal popolo svizzero. Anche l’UE ne è consapevole, ha dichiarato Jans al domenicale svizzero-tedesco, e lo strumento è quindi anche nel loro interesse. Anche per Bruxelles è infatti importante che la proposta possa essere accettata dai cittadini elvetici. Allo stesso tempo, sarebbe pure dannoso per l’UE se troppi lavoratori qualificati emigrassero in Svizzera, sottolinea il consigliere federale.
In Svizzera manca la manodpera qualificata
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Il precedente altolà di Sefcovic
Solo tre settimane fa però, Maros Sefcovic, commissario europeo e responsabile dei negoziati con la Svizzera, aveva dichiarato che l’UE non è favorevole a una clausola di salvaguardia unilaterale. Un messaggio che era già stato comunicato ai “partner svizzeri” in diverse occasioni, anche a livello politico.
I negoziati comunque proseguono e, in generale, i progressi sono stati notevoli: “Se si considerano tutte le questioni in discussione, stiamo facendo ottimi progressi, anche per quanto riguarda la maggior parte delle questioni istituzionali”, aveva dichiarato il commissario.
Da marzo la Svizzera e l’UE stanno negoziando un ampio pacchetto di misure, che spaziano da questioni come l’elettricità, l’istruzione, il contributo svizzero alla coesione, gli elementi istituzionali per la risoluzione delle controversie e i trasporti terrestri e aerei. L’obiettivo è di aggiornare e ampliare gli attuali accordi bilaterali.
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