Svizzera

Amherd resta ottimista su un accordo con UE

La presidente della Confederazione in un incontro con la stampa estera si è spinta in dichiarazioni un po’ diverse dal consueto - Confermata anche una conferenza sul Medio Oriente a Ginevra

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Bilaterali UE: Amherd li sostiene a titolo personale

SEIDISERA 28.10.2024, 18:26

  • Keystone
Di: AFP/SEIDISERA/RSI Info 

La presidente della Confederazione Viola Amherd si dice “ancora ottimista” sulla possibilità di raggiungere un accordo con l’Unione europea entro la fine dell’anno, ma ammette che convincere l’UDC sarà “quasi impossibile”.

“Personalmente, sono ancora ottimista” sul fatto che un accordo di riavvicinamento tra l’UE e la Svizzera sarà concluso entro la fine del 2024, nonostante le questioni spinose che rimangono irrisolte, come l’immigrazione e la protezione dei salari svizzeri, ha spiegato la vallesana durante un incontro a Berna con la stampa estera. “È possibile che non ci arriveremo, ma sono ottimista” e “se non ci arriveremo, è chiaro che dobbiamo continuare ad andare avanti”, ha aggiunto, sottolineando il “ritmo enorme” a cui i negoziatori stanno lavorando.

Una questione da risolvere innanzitutto internamente

Per quanto riguarda l’immigrazione e la protezione dei salari, secondo Amherd si tratta soprattutto di convincere i cittadini elvetici: “Stiamo lavorando sodo, stiamo discutendo molto, non abbiamo ancora una soluzione definitiva, ma credo che abbiamo la possibilità di trovarla”.

Bruxelles e Berna stanno cercando di “stabilizzare e sviluppare” le loro relazioni, regolate da oltre 120 accordi, ma gli interminabili negoziati, rilanciati all’inizio dell’anno tra molte sofferenze, sembrano essere molto lontani da una conclusione. Dopo aver già sbattuto la porta all’UE nel 2021 senza preavviso, la Svizzera ha recentemente presentato una nuova richiesta sull’immigrazione che mette in discussione uno dei pilastri della costruzione dell’UE: la libera circolazione delle persone. Questo non piace ai partner europei, ma “la Commissione europea capisce che dobbiamo trovare una soluzione”, sottolinea la presidente, perché alla fine sarà il popolo svizzero a decidere.

Sarà molto difficile trovare un accordo che soddisfi l’UDC, è quasi impossibile

Viola Amherd, Presidente della Confederazione

Se il Consiglio federale darà il via libera a un accordo, dovrà compiere un grande sforzo per convincere l’opinione pubblica e accordarsi con l’UDC. Per ottenere un eventuale sì della popolazione saranno fondamentali anche i sindacati, ha spiegato Amherd alla stampa straniera, anche per trovare meccanismi interni che garantiscano che non si abbassino i salari. “E sono convinta che troveremo una soluzione”, ha chiosato.

Una scelta comunicativa ambivalente

Tra i vari temi di rilievo toccati nell’incontro tenutosi a Berna c’è stata anche la riesportazione di armi svizzere in Ucraina: la presidente ha detto di appoggiare personalmente una legge che la permetta. Spazio poi anche per una novità sulla conferenza sul Medio Oriente che l’ONU ha chiesto di organizzare a Ginevra e che avrà luogo presto.

Secondo il corrispondente RSI da Palazzo federale Gian Paolo Driussi, è però da considerarsi interessante in particolare quanto detto sulle armi all’Ucraina perché “pur esprimendosi a titolo personale, Viola Amherd si è pubblicamente schierata a sostegno dell’industria bellica elvetica. È interessante anche perché è la seconda o la terza volta che esprimendosi all’estero (o su media esteri) la Consigliera federale adotta una linea comunicativa più vicina alle aspettative internazionali, mentre ogni qualvolta debba prendere posizione in Svizzera, è molto più prudente o si blinda dietro la posizione del Governo”.

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