Ueli Maurer ha confermato mercoledì l’informazione secondo la quale per la prima volta la Svizzera prenderà parte a pieno titolo a un summit del G20, il gruppo che riunisce le maggiori potenze economiche, e lo farà in quello pianificato tra 11 mesi in Arabia Saudita. L’invito è giunto direttamente dalle autorità del paese mediorientale, paese che ha appena assunto la presidenza di turno del consesso e che quindi determina l’elenco dei partecipanti all’appuntamento annuale.
È previsto che Berna sia rappresentata da Simonetta Sommaruga la quale, a meno di sorprese, nel 2020 diventerà presidente della Confederazione, ricevendo il testimone proprio dal capo del Dipartimento federale delle finanze.
Questi, intervistato dalla radio-televisione della Svizzera tedesca SRF, ha indicato che la questione più importante, dal punto di vista elvetico, sarà ottenere la riorganizzazione globale della fiscalità delle imprese. Un risultato che si spera possa essere raggiunto approfittando della buona rete di contatti che si è riusciti a tessere all’interno dell’assemblea.
Quanto alle critiche relative ai rapporti con i controversi vertici sauditi, coinvolti in modo più o meno diretto nell’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi, loro avverso, e non esenti da responsabilità nella guerra nel confinante Yemen, il democentrista zurighese ha sottolineato che non dovrà essere questa la sede per le rimostranze che, se sarà il caso, andranno rivolte a chi di dovere a livello bilaterale. In quest’ottica occorre considerare gli aspetti positivi e non sempre quelli negativi, tanto più che la posta in gioco è questa volta particolarmente importante per la Svizzera.
Maurer difende la partecipazione svizzera al G20 saudita
Telegiornale 04.12.2019, 21:00