Volodymyr Zelensky ha richiamato più volte l'attenzione sul ruolo importante che le sanzioni economiche ricoprono in una guerra e, in tal senso, l'ambasciatore ucraino Artem Rybchenko ha chiarito meglio questo aspetto parlando ai microfoni della RSI.
"La guerra non ci concede tempo, se facciamo più pressione economica e la facciamo il più velocemente possibile, più in fretta riusciremo a trovare una via per la pace" spiega Rybchenko, riferendosi specialmente a coloro che continuano "a fare affari come al solito".
L'impressione che Kiev ha della Confederazione su tale proposito è che le autorità elvetiche dovrebbero investire maggiori energie nella caccia ai beni e agli averi colpiti dalle sanzioni. "L'obiettivo è che la Svizzera inasprisca le sanzioni contro la Russia e che il Consiglio federale giochi un ruolo più attivo nella definizione delle sanzioni occidentali" sottolinea il delegato del ministero degli esteri ucraino Oleksiy Makeev secondo il quale "servono sanzioni più severe, servono più forniture di armi e aiuti agli ucraini, mentre all'economia chiediamo di fare in modo che i suoi interessi non servano chi sta compiendo questa sanguinosa guerra".
Artem Rybchenko dichiara ad ogni modo che il suo Paese prova riconoscenza verso "la lista delle sanzioni e l'accoglienza speciale dei rifugiati", ma "ci aspettiamo più collaborazione".