La Svizzera, con altre 34 nazioni, continua a figurare sulla "lista grigia" dell'Unione Europea, quella dei paesi tenuti sotto controllo perché potenziali approdi d'evasori: insomma, se non sono state constatate mancanze, esistono pur sempre ampi margini di miglioramento per gli estensori, ovvero i ministri delle finanze dei Ventotto.
Un progresso decisivo verso lo stralcio sarebbe, nell'ottica di Bruxelles, l'approvazione della riforma fiscale, sulla quale il popolo elvetico s'esprimerà in maggio. Se dalle urne dovesse invece uscire un "no", non è dato sapere quale sarebbe la reazione comunitaria. Non per forza, comunque, si tornerebbe nell'elenco dei cattivi.
Elenco che, secondo la versione resa nota martedì, è nel frattempo passato da cinque (Guam, Isole Vergini, Samoa, Samoa Americane, e Trinidad e Tobago) a 15 nomi, con l'aggiunta di Aruba, Barbados, Belize, Bermuda, Dominica, Emirati Arabi Uniti, Fiji, Isole Marshall, Oman e Vanuatu.
ATS/dg