L'azienda agrochimica Syngenta che, con altre, produce il clorotalonil e che ha ricorso contro la sua proibizione in Svizzera critica la politica informativa della Confederazione accusandola di sfruttare l'acqua a fini politici. Il gruppo basilese ha replicato alla pubblicazione da parte dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) della prima valutazione sulla presenza nelle acque sotterranee dei metaboliti (vedi i correlati) del fungicida usato per quasi 50 anni nella coltivazione di cereali, verdure e vigne.
Clorotalonil R417888 nelle acque sotterranee. Valore massimo per punto di misurazione NAQUA
Stando allo studio reso noto martedì, in ampie zone del paese i residui del clorotalonil sono presenti in quantità superiore al limite massimo ammesso nelle riserve idriche di gran parte dell'Altopiano, in Romandia e in Ticino. Una situazione che secondo l'UFAM determina "un inquinamento significativo". Parole che, sommate al fatto che l'80% dell'acqua potabile in Svizzera è prelevata dalle falde e che l'Unione Europea , non possono non preoccupare.
Una lettura decisamente contestata dalla società dal 2017 appartenente a ChemChina. In primo luogo ricordando che lo studio si basa sui misurazioni svolte due anni fa quando i limiti erano rispettati, mentre oggi risultano superati poiché lo scorso anno i valori massimi sono stati ridotti "senza motivo" di cento volte, a 0,1 microgrammi al litro. Ma soprattutto facendo rilevare che lo scorso dicembre un rapporto dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria aveva classificato alcuni dei metaboliti presi esplicitamente in considerazione dall'UFAM come non rilevanti e quindi non dannosi per uomo e ambiente. Da qui l'accusa del gruppo agrochimico alle autorità federali di informare in modo non trasparente, disorientando la popolazione e creando incertezza anche nelle aziende fornitrici di acqua potabile.
"Le autorità ignorano le proprie conclusioni e alimentano un dibattito controverso contro una migliore conoscenza. In tal modo, non solo compromettono l'affidabilità delle condizioni quadro per la ricerca e l'industria", si legge in una nota dell'azienda - nata dalla fusione di Novartis Agribusiness e Zeneca Agrochemicals - nella quale sottolinea anche che l'Unione Europea non classifica ancora il principio attivo clorotalonil come "probabilmente cancerogeno".