L'Unione Democratica di Centro (UDC), negli ultimi quattro anni ha combattuto da sola diverse battaglie. Tra le più recenti va sicuramente citata quella per la "neutralità" svizzera nell'ambito del conflitto russo-ucraino. Per il politologo Claude Longchamp, che si esprime in questa prima puntata della serie del TG "top e flop" in vista delle Federali di ottobre, il loro maggior successo è però stato un altro.
"Se chiedessimo al partito, sarebbe indubbiamente l'affossamento dell'accordo quadro con l'UE. L'UDC non era l'unica a volerlo. Anche altri partiti e altri consiglieri federali hanno dato una mano, ma la spinta è arrivata dall'UDC". I democentristi lo hanno celebrato come il "no" allo spazio economico europeo. "Secondo me non era così importante", continua l'analista, "ma è comunque stata la battuta d'arresto più significativa nella politica europea. Per molti un peccato, per l'UDC una vittoria".
Se invece bisognasse indicare gli insuccessi, Longchamp punterebbe il dito contro l'atteggiamento mostrato durante la pandemia di Covid. "L'UDC ha sempre cercato di profilarsi contro Alain Berset e contro l'amministrazione. Ha combattuto due volte la legge Covid e, per due volte, ha perso in modo netto".
Al netto delle vittorie e delle sconfitte, l'Unione rimane il primo partito in Svizzera e nelle prossime elezioni potrà anche guadagnare un po' di terreno.