Nove pazienti georgiani, tra cui due bambini, sono in lista d’attesa per un trapianto negli ospedali svizzeri. Sette di loro sono in cura al CHUV di Losanna, che parla di numero eccezionale rispetto ma anche di un fenomeno in atto da diversi anni . Un fenomeno che si sta trasformando lentamente in un caso politico.
L’accusa è quella di approfittare delle cure nonostante queste persone non abbiano il diritto di rimanere in Svizzera, tanto che c’è già chi si sta muovendo a Berna. La consigliera nazionale del PLR Jaqueline De Quattro ha presentato una mozione per mettere a fine a quello che chiama “turismo delle cure dei migranti illegali”.
“Quello che m’infastidisce - dice la parlamentare vodese - è che nel momento in cui la popolazione svizzera assiste all’ennesimo aumento dei premi cassa malati, ci sono persone che abusano del nostro sistema per farsi curare gratuitamente”.
Ma come funziona? I georgiani che vogliono farsi curare in Svizzera fanno domanda di asilo, già sapendo che saranno respinti perché la Georgia è considerata un Paese sicuro e i motivi legati alla salute, lo ha ancora ribadito il Tribunale federale recentemente, non sono sufficienti per ottenere un permesso di soggiorno. Ma siccome entrano nel sistema di asilo, rifiutati o in attesa di rifiuto, hanno diritto alle prestazioni della LAMal.
Per Baptiste Hurni, consigliere agli Stati neocastellano del PS, certo bisogna lottare contro gli abusi, ma è importante valutare caso per caso. “Posso capire queste persone. Se nel mio paese non c’è nessuna possibilità di trapianto per mia figlia è ovvio che farò di tutto per trovare un’altra soluzione. Dobbiamo agire sul piano internazionale, con l’aiuto allo sviluppo, cosa che il partito della signora De Quattro ha deciso di tagliare. Altrimenti ci ritroveremo in una situazione dove queste anime disperate cercheranno altri Paesi dove farsi curare”.
Nonostante la Georgia sia giudicata infatti un Paese con un sistema di cure sufficiente, lì non è possibile ad esempio ricevere un trapianto di cuore. Ma per De Quattro, quello che viene dato all’esterno è un messaggio sbagliato che invita a venire a farsi curare gratuitamente in Svizzera.
Per la SEM, la Segreteria di Stato della migrazione, è invece un non problema, il numero di persone che abusa dell’asilo per ottenere cure mediche è molto basso.