Casi di turismo dei vaccini sono stati segnalati in Svizzera. La "SonntagsZeitung" riferisce di cittadini domiciliati nel canton Zurigo che attraverso il modulo di registrazione online hanno potuto farsi vaccinare nel canton Svitto. Quest'ultimo, scrive il domenicale zurighese, organizza gli appuntamenti tramite la piattaforma online di uno sviluppatore bernese. Basta rispondere con un "sì" alla domanda sulla residenza nel canton Svitto e il gioco è fatto.
Con questo stratagemma, un giurista 55enne che lavora per una società svittese, ma ha il domicilio nel canton Zurigo, si è già fatto inoculare la prima dose all'ospedale di Einsiedeln. Riceverà la seconda dose fra due giorni. Si cita anche il caso di una coppia di anziani, aiutata a fare lo stesso dal suo medico. La medesima piattaforma online è utilizzata da 16 cantoni, scrive ancora il giornale. Gli altri sembrano però controllare più rigorosamente il domicilio di chi chiede di essere vaccinato. Zurigo è finora il cantone più indietro per dosi somministrate in base alla popolazione.
Un centro di vaccinazione ginevrino
Dosi distribuite in base alla popolazione a rischio
La Conferenza dei direttori cantonali della sanità ha una visione critica del turismo vaccinale. "I contingenti per i cantoni si basano sulla popolazione e sul numero di persone particolarmente a rischio. Non è pertanto possibile vaccinare un numero qualsiasi di persone provenienti da altri cantoni", ha detto alla "SonntagsZeitung" il responsabile della comunicazione Tobias Bär. Soltanto in un secondo tempo, quando saranno disponibili quantità sufficienti, sarà possibile in linea di principio chiedere di essere immunizzati in tutta la Svizzera - indipendentemente dal luogo di residenza.
La questione dei vaccini tiene banco sulla stampa questo fine settimana: quando arriverà il mio turno è la domanda centrale che campeggia per esempio su Le Matin Dimanche. Giovani sani che non lavorano in casa anziani o in ospedale hanno ancora davanti circa 2,5 milioni di persone, prima che sia il turno dell'ultima categoria. Anche all'interno di questa, però, alcuni cantoni intendono differenziare: Vaud darà la precedenza agli ultra 50enni. Lukas Engelberger, presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità, sulla NZZ am Sonntag assicura che inoculare 130'000 dosi al giorno nel secondo trimestre sarà possibile. In aprile la Svizzera attende 1,9 milioni di dosi, in maggio 2,8 e in giugno 3,8.