La polizia cittadina di Zurigo ha deciso di non indicare più la nazionalità dei presunti autori di reati nei comunicati stampa, ma di renderla nota solo su espressa richiesta dei giornalisti. La nuova prassi, che mira a evitare la diffusione di pregiudizi, è stata annunciata martedì dal municipale e responsabile del dicastero sicurezza della città, Richard Wolff (Lista alternativa).
Ma secondo il criminologo e professore di diritto penale Martin Killias, la nuova misura rischia di avere un effetto boomerang. "Secondo la stessa logica ci si potrebbe chiedere perché si cita il sesso di chi perpetra il reato, o l'età. Anche queste indicazioni mettono in cattiva luce un intero gruppo", afferma in dichiarazioni riportate mercoledì dal Blick.
Citare la nazionalità delle persone sospettate di reati nei comunicati della polizia è una prassi introdotta da una decina di anni in seguito a iniziative presentate in diversi cantoni dall'UDC. Anche la conferenza dei comandanti delle polizie cantonali ha deciso, dopo un lungo dibattito, di seguire questa strada. Le forze dell'ordine zurighesi sono il primo corpo di polizia che vi rinuncia.
ATS/eb