La terza tornata di votazioni federali dell'anno ha dato esiti tali da rispecchiare le previsioni della vigilia. Il decreto sulle vie ciclabili ha ottenuto consensi nella misura del 73,6% dei votanti ed è stato approvato da tutti i cantoni. Massiccio "no" delle urne, invece, alle iniziative "Per alimenti equi" (61,3% di voti contrari) e "Per la sovranità alimentare" ("no" al 68,4%).
L'ultimo sondaggio in vista del voto, peraltro, mostrava chiaramente una netta perdita di consensi, e la prospettiva finale di una bocciatura, per entrambi i testi "agroalimentari".
Essi hanno tuttavia fatto emergere una sorta di parziale Röstigraben. Le iniziative sono state infatti approvate in 4 cantoni della Svizzera francese: Ginevra, Vaud, Giura e Neuchâtel. A riprova magari di una maggiore sensibilità che si registra in Romandia per le motivazioni di fondo che hanno animato la campagna dei promotori: come i timori per la crescente apertura dei mercati e il malessere di non pochi ambienti agricoli per le implicazioni della globalizzazione.
Nell'insieme i tre oggetti non hanno però decisamente mosso gli animi dell'elettorato. La partecipazione al voto, limitata al 37%, è infatti risultata debole.
Vittoria per il Consiglio federale, che ha così visto accolte su tutta la linea le sue raccomandazioni di voto. Doris Leuthard, Alain Berset e Johann Schneider-Ammann si sono presentati comprensibilmente sorridenti ai giornalisti nella tradizionale conferenza stampa tenuta dal Governo per il commento ai risultati delle votazioni.
Schneider-Ammann, Berset e Leuthard alla conferenza stampa di domenica pomeriggio del Consiglio federale
La responsabile del DATEC ha salutato l'esito del voto sulle vie ciclabili, sottolineando che il decreto federale rafforza l'impegno della Confederazione per migliorare la sicurezza stradale. Le piste ciclabili, ha quindi aggiunto Leuthard, contribuiscono a sgravare bus, tram e treni. Circa la bocciatura dell'iniziativa "Per alimenti equi", il ministro dell'interno ha ricordato che la Svizzera già dispone di basi legali per agire in questo ambito e che l'Esecutivo continuerà ad adoperarsi in funzione di alimenti di qualità. Infine, a detta del ministro dell'economia, il "no" all'iniziativa "Per la sovranità alimentare" significa che la popolazione appoggia l'attuale politica agricola della Confederazione. Il risultato, sempre secondo Schneider-Ammann, mostra che la popolazione è soddisfatta della qualità degli alimenti in Svizzera e dei loro prezzi.
Sul fronte degli sconfitti Mathias Stalder, segretario del sindacato agricolo Uniterre, ha denunciato una campagna allarmistica da parte degli avversari dell'iniziativa "Per la sovranità alimentare"."Abbiamo dovuto confrontarci con un mucchio di bugie orchestrate a colpi di milioni", ha quindi sostenuto Pierre-André Tombez, presidente dell'alleanza a favore del testo.
Per parte sua Regula Rytz, presidente dei Verdi svizzeri, ha espresso delusione per la bocciatura dell'iniziativa "Per alimenti equi", promossa dal suo partito. "Si tratta però di una di quelle iniziative che già prima della votazione hanno ottenuto tanto", ha aggiunto, sostenendo che attraverso essa è stato comunque possibile bloccare la "politica molto aggressiva" portata avanti da Johann Schneider-Ammann in materia di libero scambio.
ARi