Trovare un nuovo presidente è difficile. Anche per l’UDC, il primo partito svizzero, che deve trovare il sostituto di Albert Rösti. Il direttivo si è riunito oggi, venerdì, per istituire una "Commissione cerca". Ma la scelta -stando agli esperti- non sarà facile, visto che i democentristi dovrebbero cercare non solo un nuovo volto ma anche nuovi temi.
Nel frattempo, c'erano quasi tutti i pesi massimi del partito questa mattina a Horn, nel canton Turgovia. Presente anche l’uscente Rösti, che tuttavia non ha voluto sbilanciarsi in merito alle caratteristiche che dovrà avere la nuova guida: “Non tocca a me esprimermi su questi aspetti. Chi mi succederà dovrà però saper mobilitare. Dovrà occuparsi delle strutture del partito, anche nei cantoni. Dovrà lavorare con la base, motivandola a partecipare alle campagne. Così da spingere sempre più elettori a recarsi alle urne”, ci ha detto.
Mobilitare la base secondo il politologo Lukas Golder tuttavia non basterà. “Ci vuole anche una discussione sui temi – spiga –. L'UDC, negli ultimi otto anni, ha fatto molto più di prima una politica di opposizione. Ciò ha spesso permesso al centrosinistra di creare delle maggioranze in Parlamento. Non può essere questa la strategia a lungo termine del partito più forte in Svizzera, che vuole mantenere a tutti i costi due Consiglieri federali. L'UDC deve accettare nuovi compromessi, deve mettere l'accento su nuovi temi”.
Un’opinione, questa, condivisa solo in parte da alcuni possibili candidati, come il consigliere nazionale zurighese Thomas Matter, secondo cui: “C'è molto da fare. Dobbiamo lottare. Ma ricordo che il nostro rimane il partito più grande in Svizzera”.
Stando cl suo collega di Svitto Marcel Dettling non bisogna cambiare rotta: “Anzi, siamo molto motivati a serrare i ranghi per vincere l'iniziativa per un'immigrazione moderata”. La consigliera nazionale di Basilea Campgna Sandra Sollberg rilancia: “I nostri temi attuali sono quelli giusti, e quindi non li cambierei”.
Ma che in futuro l'UDC intenda puntare anche su temi più sociali, lo ha dimostrato proprio oggi. Chiedendo che una parte degli utili della BNS venga versata nel fondo AVS.
Marchesi: “Un presidente che conosca l’intero paese”
Nonostante le incertezze e i dubbi che sta attraversando il partito, il Ticino spera in un profilo che sia sensibile a tutte le regioni, comprese la Svizzera italiana e la Romandia. “Un presidente nazionale deve conoscere l’intero paese e possibilmente esprimersi in tutte le lingue e soprattutto avere il tempo di girare tutta la Svizzera, non solo prima delle elezioni cantonali e federali”, ci spiega Piero Marchesi, presidente della sezione ticinese dell’UDC.
UDC, parla il presidente ticinese
Telegiornale 10.01.2020, 21:00