Il commissario generale dell'agenzia per le Nazioni Unite per i profughi palestinesi UNRWA, Pierre Krähenbühl, si è autosospeso temporaneamente dalla carica, in attesa dei risultati finali di un'inchiesta aperta nei suoi confronti. Su di lui pesano gravi accuse circa le sue modalità gestionali. Lo ha comunicato, senza aggiungere ulteriori dettagli, l'ONU annunciando la nomina a capo ad interim del britannico Christian Saunders, da agosto vice della struttura.
L'estate scorsa il ginevrino era finito nell'occhio del ciclone: un rapporto interno, redatto dalla commissione etica dell'agenzia ONU aveva fatto emergere gravi anomalie.
Il capo avrebbe fatto assumere la sua amante quattro anni fa come consigliera speciale e avrebbe creato all'interno dell'agenzia un clima di lavoro definito deleterio, all'insegna di abusi di potere, nepotismo, intimidazioni, rappresaglie e favoritismi. Nel suo ufficio di Gerusalemme poi, si sarebbe visto poco. Non di rado spariva addirittura facendo perdere le proprie tracce.
L'UNRWA si trova non solo in grande imbarazzo, ma anche in grosse difficoltà. In particolare, dopo che gli Stati Uniti hanno bloccato il loro importante contributo. E anche dalla Svizzera, dal Dipartimento degli affari esteri, si erano levati pesanti interrogativi sul ruolo che l'agenzia ONU debba ricoprire oggi nella sua opera di assistenza verso 5 milioni e mezzo di profughi palestinesi.