Svizzera

UNRWA, il contributo svizzero resta sospeso

Il DFAE, dopo la pubblicazione del rapporto indipendente che non prova l’implicazione terroristica di alcuni membri, lo “analizzerà in dettaglio” e deciderà “in seguito”  

  • 23 aprile, 11:41
  • 23 aprile, 13:27
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Secondo il rapporto presentato dall’ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna “le autorità israeliane fino ad oggi non hanno fornito alcuna prova a sostegno delle loro accuse né hanno risposto alle lettere dell’UNRWA"

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Di: ATS/dielle 

Il DFAE “analizzerà in dettaglio” il rapporto di esperti indipendenti sull’operato dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (UNRWA) nella Striscia di Gaza. Una decisione sui finanziamenti dell’organizzazione verrà presa solo in seguito.

La Svizzera ad oggi non ha infatti versato il contributo di 20 milioni di franchi per il 2024 e la sospensione, annunciata in gennaio, è ancora valida. Le accuse israeliane sul coinvolgimento del personale dell’organizzazione nell’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre avevano portato i principali donatori a gennaio a tagliare i loro finanziamenti all’agenzia, anche se la maggior parte dei Paesi li ha ripresi nelle ultime settimane.

“Il DFAE analizzerà ora in dettaglio il rapporto (...) sull’UNRWA e farà in seguito una valutazione globale. Prima di ogni decisione sul finanziamento, le commissioni della politica estera di Nazionale e Stati verranno consultate, come ha deciso il Parlamento lo scorso dicembre”, ha precisato il dipartimento degli affari esteri.

Il rapporto: “UNRWA insostituibile e Israele non ha fornito prove”

L’audit indipendente sull’agenzia, condotto sotto la guida dall’ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna e pubblicato lunedì sera, ha concluso che l’UNRWA ha sì “problemi di neutralità” politica, ma anche che Israele deve ancora fornire la “prova” di una eventuale implicazione in organizzazioni terroristiche di alcuni membri dell’organizzazione.

Il dossier, commissionato dalle Nazioni Unite sulla scia delle accuse israeliane, ha rilevato che l’UNRWA aveva regolarmente fornito a Israele elenchi dei suoi dipendenti da sottoporre a controllo. Nella valutazione più dettagliata inviata dai tre organismi di ricerca (l’Istituto Raoul Wallenberg per i diritti umani e il diritto umanitario con sede in Svezia, l’Istituto norvegese Chr Michelsen e l’Istituto danese per i diritti umani) si afferma che “le autorità israeliane fino ad oggi non hanno fornito alcuna prova a sostegno delle loro accuse né hanno risposto alle lettere dell’UNRWA a marzo, e di nuovo ad aprile, in cui si richiedevano i nomi e le prove che avrebbero consentito di aprire un’indagine”.

L’analisi di Colonna suggerisce una serie di modi in cui le garanzie di neutralità per gli oltre 32’000 dipendenti potrebbero essere migliorate, come ad esempio ampliando la capacità del servizio di supervisione interna e fornendo maggiore formazione in presenza e maggiore sostegno da parte dei paesi donatori. Ma nota che comunque sono già più rigorose della maggior parte delle altre istituzioni comparabili.

Secondo il rapporto, l’UNRWA è “insostituibile e indispensabile” per i palestinesi di tutta la regione, e in molti la vedono come “un’ancora di salvezza umanitaria”.

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