Svizzera

Un bio-sensore fiuta il Covid-19 nell'aria

Il nuovo sistema, realizzato da Politecnico di Zurigo ed Empa, identifica e quantifica il virus presente in una stanza - Stesse prestazioni dei test PCR

  • 20 ottobre 2022, 21:17
  • 20 novembre, 14:41
Foto d'archivio

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Di: ATS/M. Ang. 

Gli operatori sanitari sono particolarmente esposti al rischio di infezione da Covid-19. Un team di ricerca del Politecnico di Zurigo e dell'Empa ha sviluppato un sistema che utilizza un bio-sensore per misurare la quantità di virus SARS-CoV-2 presente nell'aria.

Finora, la presenza del virus nell'aria veniva rilevata principalmente tramite analisi di laboratorio. Il nuovo sistema, chiamato CAPS, permette di identificare e quantificare il virus nell'aria di una stanza, ha dichiarato il Programma Nazionale di Ricerca "Covid-19" (NRP 78) nella sua newsletter di giovedì.

Jing Wang e il suo team del Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa) e del Politecnico federale di Zurigo (ETHZ) lavorano alla misurazione, all'analisi e alla riduzione degli inquinanti presenti nell'aria, come aerosol e nanoparticelle. Anche prima dell'arrivo del nuovo coronavirus, erano già alla ricerca di sensori in grado di rilevare batteri e virus nell'aria. All'inizio del 2020, gli scienziati hanno ri-orientato la loro ricerca per sviluppare un sensore in grado di identificare in modo affidabile il SARS-CoV-2.

La prima fase è il campionamento, in cui gli aerosol vengono raccolti e arricchiti in una soluzione liquida. Il biosensore analizza poi questa soluzione e misura la quantità di RNA specifico per il Covid-19.

Stesse prestazioni dei test PCR

Il sistema è stato testato nelle stanze di ospedali e case di cura occupate da persone infette da Covid-19 e nei corridoi adiacenti. Le prestazioni sono risultate simili a quelle dei moderni test PCR. Sulla base di questi risultati, lo sviluppo è proseguito e la soluzione può ora essere utilizzata in aree ad alto rischio proprio come ospedali e case di cura. I risultati delle misurazioni sono stati resi immediatamente disponibili al personale sanitario.

Gli scienziati hanno anche sviluppato una formula per valutare il rischio di infezione. Anche questi risultati sono stati resi disponibili e sono state fornite informazioni sul tempo massimo di esposizione tollerabile prima di superare una certa soglia di rischio di infezione. I valori sono stati calcolati per diversi scenari che variavano in base all'equipaggiamento protettivo indossato. Finora nessuno studio aveva quantificato la carica virale dei locali e valutato il rischio di contaminazione derivante da questo risultato.

Secondo i suoi sviluppatori, il sensore potrebbe essere utilizzato per monitorare la diffusione del virus non solo negli ospedali e nelle case di cura, ma anche in altri luoghi pubblici affollati.

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Il Quotidiano 19.10.2022, 21:00

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