Svizzera

Un pedofilo smascherato da cittadini

Non c’è solo il caso delle “spedizioni punitive” organizzate da alcuni giovani in Ticino: in Francia, e ora anche in Romandia, un’organizzazione identifica pedofili in rete... e li denuncia

  • 23.10.2024, 05:47
  • 23.10.2024, 05:54
Un pedofilo smascherato dai cittadini

Un pedofilo smascherato dai cittadini

  • foto generica keystone
Di: RG/pon 

Il caso delle spedizioni punitive in Ticino di un gruppo di ragazzi che attirava pedofili in trappola, adescandoli per poi malmenarli, ha fatto molto discutere. Anche altrove c’è chi si è organizzato con lo stesso scopo, ma modalità molto diverse: è il caso del Team Moore, un’associazione nata da un episodio sull’isola de La Réunion nel 2019 e attiva oggi con alcune decine di membri in Francia, Belgio e da qualche mese anche in Svizzera. Vi partecipano cittadini comuni, maggiorenni e con un casellario giudiziale immacolato. Ogni giorno riceve nuove candidature di persone interessate a partecipare. Quando i membri identificano un pedofilo, lo segnalano alla polizia cercando di presentare un dossier il più solido possibile. Sono 180 i casi che Team Moore ha segnalato in Francia quest’anno. E in passato alcuni hanno portato a condanne anche pesanti.

“Ciao, cosa fai?” “Sono tornata dalla lezione di danza”, “Sei così carina”..... Comincia così una conversazione letta durante la trasmissione Mise au Point della televisione romanda. Il protagonista maschile è un vodese sulla cinquantina, quella femminile una 13enne ginevrina alla quale propone di fare shopping insieme... o così almeno crede lui. In realtà dietro quel profilo si nasconde una donna romanda vittima di abusi quando era bambina e ora diventata cacciatrice in rete.

Il vodese - che ora si trova sotto inchiesta - è uno dei due uomini segnalati alle autorità elvetiche; l’altro, un basilese che aveva inviato immagini pedopornografiche.

Fondatrice dell’organizzazione insieme al marito, Neila Moore ha spiegato a RTS che questi uomini vengono suddivisi in tre categorie: i pervertiti che parlano di sessualità molto in fretta, i falsi angeli custodi che cercano di manipolare i bambini, e con i quali le conversazioni possono protrarsi per mesi, e coloro che si spacciano a loro volta per minorenni.

All’inizio i membri del Team Moore si recavano agli incontri che fissavano, ora non lo fanno più e affermano di essersi guadagnati nel tempo un certo riconoscimento da parte delle autorità giudiziarie francesi. Per il portavoce della polizia vodese, Jean-Christophe Sauterel, anche se il caso romando citato in precedenza era sufficientemente solido e “giustificava che gli inquirenti indagassero”, bisogna tuttavia in generale diffidare di iniziative di cittadini che si sostituiscono alla polizia: “Si muovono al di fuori del quadro legale, potrebbero correre dei rischi e soprattutto commettere a loro volta delle infrazioni”, malgrado tutti gli accorgimenti.

I membri del Team Moore si servono di proprie foto, ringiovanite grazie a software, e indicano sempre chiaramente l’età (presunta) del minorenne di cui creano il profilo. Inoltre, il primo contatto deve venire sempre dal “predatore sessuale”.

01:16

RG 12.30 del 22.10.2024 La corrispondenza di Lucia Mottini

RSI Info 22.10.2024, 13:01

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