Il PLR dovrebbe in generale impegnarsi maggiormente per la protezione del clima e dell'ambiente. In un sondaggio tra i membri, il 78% dei partecipanti si è espresso in questo senso. Per contro, il 19% ha affermato che il partito debba fare tanto quanto fa attualmente, secondo l'inchiesta pubblicata domenica dal "SonntagsBlick". Solo il 3% si è detto favorevole ad un piuttosto minore o molto minore impegno.
Il 77% di chi ha risposto al sondaggio ritiene che l'Accordo di Parigi sul clima, che impone il dimezzamento delle emissioni di CO2 entro il 2030, debba essere attuato come deciso. Oltre tre intervistati su cinque sono favorevoli alla graduale eliminazione dei combustibili fossili entro il 2050. Quasi altrettanti approvano sovvenzioni per le energie rinnovabili.
Circa tre quarti sarebbero addirittura d'accordo con l'introduzione di una tassa sui biglietti aerei. Una maggioranza del 58% si è inoltre dichiarata d'accordo su una nuova imposta sulle emissioni di CO2 dei carburanti. Tre partecipanti su cinque si sono poi espressi a favore di una compensazione da parte della Svizzera delle sue emissioni di gas a effetto serra attraverso misure ecologiche nazionali. Con questo sondaggio, insomma, la base sembra approvare l’adeguamento “ecologico” del partito promosso dalla presidente Petra Gössi.
ATS/Swing