"No, non è opportunismo, perché un partito popolare deve avere delle risposte in tutti gli ambiti della politica. Negli ultimi mesi mi sono resa conto di come il tema ambientale sia molto sentito tra i nostri membri, e quindi è nostro compito consultarli e avviare un dibattito interno". A sostenerlo è la presidente del PLR svizzero Petra Gössi che, intervistata dalla RSI, respinge le critiche di chi accusa il partito di essersi scoperto ecologicamente sensibile per calcolo elettorale.
Venerdì mattina sul sito PLR è iniziata la consultazione online dei suoi 120'000 membri sulla politica climatica e ambientale del futuro. I risultati non saranno vincolanti per la direzione del partito, ma sicuramente l'esito inciderà sulla linea politica del partito in materia. Una linea che ha già subito una svolta dopo la bocciatura della legge sul CO2 in Consiglio nazionale lo scorso dicembre. I liberali-radicali avevano contribuito ad annacquare il testo al punto tale che è poi stato respinto alla Camera.
Tentate ora di correggere il tiro?
"No, non c'entra nulla con la legge sul CO2, noi l'avevamo sostenuta. Ora siamo disposti a scendere a compromessi, ad esempio su una tassa sui biglietti aerei. Non si tratta di cavalcare l'onda verde, noi siamo per una politica ambientale liberale, che non si basa su divieti e imposizioni, ma che crei valore aggiunto nel nostro paese grazie all'innovazione".
Il PLR rischia di avventurarsi nel terreno del partito verde liberale, il vincitore assieme ai verdi delle elezioni cantonali zurighesi di domenica scorsa. Elezioni che dopo tante vittorie hanno visto il PLR passare sul fronte dei perdenti. È un campanello d'allarme in vista delle federali di ottobre?
"No, le elezioni zurighesi per me non sono indicative, si trattava di un appuntamento cantonale, anche se certo la perdita del secondo seggio liberale nel consiglio di stato è stata dolorosa..."
Il seggio è stato strappato al PLR dal candidato ecologista. Il vostro sondaggio non è anche una sorta di risposta a questa onda verde?
"Vogliamo sapere come la pensa la nostra base sulla politica ambientale, che per me va ben al di là della politica climatica, pensiamo alla questione dei rifiuti di plastica. Non spetta a noi reagire a un'elezione cantonale, vogliamo semplicemente discutere e trovare risposte a un tema sentito tra i nostri membri".
Sulla cresta dell'onda verde
Il Quotidiano 29.03.2019, 20:00