Imporre tutti i movimenti elettronici di denaro per abolire le tasse federali. È questo, in sostanza, quello che chiede l’iniziativa denominata “Microimposta sul traffico dei pagamenti senza contanti” lanciata venerdì dal comitato guidato dall’ex cancelliere della confederazione Oswald Sigg.
Il testo prevede di tassare al massimo del 5 per mille ogni singolo pagamento scritturale e in cambio di eliminare l’IVA, l’imposta federale diretta e la tassa di bollo. Una misura che secondo i promotori, tra cui figurano anche i ticinesi Dick Marty e Franco Cavalli, porterebbe nelle casse della Confederazione fino a 100 miliardi di franchi all'anno. Le imposte comunali e cantonali continuerebbero invece ad essere riscosse.
Secondo i primi firmatari, a beneficiare principalmente della “microimposta” sarebbe la classe media, in quanto, ad esempio, con un’aliquota dell’1 per mille una famiglia con un reddito annuo di 100'000 franchi pagherebbe 200 franchi invece delle diverse migliaia versate attualmente per pagare le tre imposte federali.
La misura, stando ai promotori, raggiungerebbe tutti coloro che effettuano movimenti elettronici di denaro, inclusa la speculazione finanziaria, che attualmente rappresenta circa il 90% di tutte le transazioni.
I fautori dell’iniziativa hanno tempo fino al 25 agosto del 2021 per raccogliere le 100'000 firme necessarie.