Il rapporto sulla neutralità richiesto da Ignazio Cassis al DFAE, conseguenza della guerra in Ucraina, prevede dopo quasi 30 anni un nuovo concetto. Si ipotizza una "neutralità cooperativa" e, in particolare, una maggiore collaborazione con la NATO. Il documento dovrebbe essere reso pubblico alla fine dell'estate e si trova attualmente in fase di consultazione presso gli uffici federali.
Con l'Alleanza atlantica si potrebbero svolgere per esempio esercitazioni comuni, tanto in Svizzera quanto all'estero. Un proposta che non piace all'UDC, per la quale bisogna tornare a una "neutralità integrale". Anche il socialista Fabian Molina ritiene queste operazioni inutili e sostiene che la Confederazione dovrebbe piuttosto aumentare il suo impegno umanitario: "La domanda cruciale è: può la Svizzera (in caso di guerra) far parte di operazioni di difesa della NATO? Visto che ciò non è conciliabile con la neutralità, mi chiedo a che cosa servano queste esercitazioni", afferma.
Il PLR è invece favorevole a una cooperazione anche in caso di crisi: "Se come Stato partner, vogliamo beneficiare della sua protezione, dobbiamo partecipare alle esercitazioni comuni", afferma il vicepresidente Philippe Nantermod.
Chiede distinzioni, infine, l'Alleanza di Centro: i Paesi neutrali devono poter assumere compiti diversi e compatibili con questo statuto in caso di conflitto.
Del documento si occuperà a fine agosto l'intero Consiglio federale e solo allora si saprà se la novità l'avrà spuntata sulle alternative.