"Un supporto decisionale" per gli organizzatori di grandi eventi - che hanno bisogno di tempo - e non un "piano di riapertura": per offrire una prospettiva di pianificazione, il Consiglio federale ha definito le condizioni in base alle quali i Cantoni potranno autorizzare le manifestazioni e "se gli eventi autorizzati con garanzia cantonale non potranno avere luogo a causa della situazione epidemiologica"- si precisa - gli organizzatori avranno diritto a un’indennità. È il cosiddetto "scudo protettivo". I Cantoni e le associazioni di categoria interessate hanno tempo fino al 10 maggio per esprimere il loro parere sulla questione.
Le spiegazioni di Alain Berset
rsi 28.04.2021, 17:16
Le grandi manifestazioni in Svizzera, se si esclude una breve parentesi lo scorso ottobre, sono di fatto vietati dalla fine di febbraio del 2020. Grazie alla campagna vaccinale, e situazione epidemiologica permettendo, dalla prossima estate potrebbero ripartire.
Tremila persone da luglio, 10'000 da settembre
Dalla fine di maggio i Cantoni devono poter autorizzare grandi manifestazioni con fino a 3'000 partecipanti che si svolgeranno a partire dal 1° luglio. Dal 1° settembre questo limite potrà essere innalzato a 10'000 persone.
Nel frattempo, c'è chi ha già rinunciato
Le date non sono garantite: una decisione, sulla base dell'evoluzione della situazione, verrà presa probabilmente nella seconda metà di giugno. Inoltre, autorizzazioni concesse potranno essere ritirate o accompagnate da restrizioni supplementari. Saranno imprescindibili piani di protezione e limitazione del numero di partecipanti a persone guarite dal Covid-19, vaccinate o con test negativo, per ridurre al minimo i rischi di contagio.
Una fase pilota è prevista tra inizio e fine giugno, con eventi da 300 a 600 persone. Un aspetto da verificare è anche la praticabilità in loco dei test fai-da-te, senza dimenticare che entro l'estate dovrebbe essere disponibile un certificato vaccinale riconosciuto.
"Come un'assicurazione"
Lo "scudo protettivo" - "come un'assicurazione", ha detto Alain Berset in conferenza stampa - sarà riservato ad appuntamenti con almeno 1'000 presenti provenienti anche da fuori cantone e prevede che l'organizzatore di un evento, autorizzato da un Cantone ma che non ha potuto svolgersi, si dovrà assumere i costi non coperti in ragione di una franchigia di 30'000 franchi più una quota parte del 20% del rimanente. Il resto sarà diviso a metà fra Confederazione e Cantone, fino a un massimo di 5 milioni. Il Consiglio federale ha chiesto al Parlamento, ha precisato in conferenza stampa, Guy Parmelin, una base di spesa di 150 milioni fino al termine dell'applicazione, il 30 aprile 2022.