Ideologie politiche estreme, spionaggio e terrorismo sono gli ambiti su cui il Servizio delle attività informative della Confederazione s'è concentrato nel 2018, stando al rapporto pubblicato venerdì, dal quale emerge un quadro della situazione più frammentato e complesso che mai.
Entrando nel merito, lo scorso anno è stato osservato un consistente aumento di episodi imputabili alla destra più intollerante, ma anche all'opposto non s'è rinunciato all'aggressività. La prima s'è rinnovata, dispone di diversi siti internet ed i suoi membri sono sempre più spesso addestrati alla manipolazione di armi da fuoco e praticano sport di combattimento; è però cresciuto, come detto, anche il potenziale di violenza della seconda, che frequentemente approfitta di manifestazioni e raduni di folla per prendersela con le forze dell'ordine.
In progressione sono pure risultate le attività delle barbe finte estere, soprattutto russe e cinesi, tanto da far diventare la Svizzera uno dei punti nevralgici, in Europa, per queste pratiche. Compiti che sarebbero svolti, ad esempio, da un terzo dei diplomatici accreditati inviati da Mosca, per non dire dei collaboratori che qui soggiornano temporaneamente. E Pechino non sarebbe da meno.
Per quanto riguarda il fondamentalismo islamico, a preoccupare è stato l'andirivieni di miliziani e potenziali tali. Chi torna, in particolare, può aver acquisito nuove capacità sull'uso di armi ed esplosivi e potrebbe essere più incline alla violenza.
ATS/dg