La catastrofe ambientale e sociale avvenuta in Brasile lo scorso weekend a seguito del cedimento di una diga nello Stato di Minais Gerais ha echi politici pure in Svizzera. Il gigante minerario Vale, proprietario delle strutture, ha infatti la sua sede internazionale a Saint-Prex, nel canton Vaud.
La preoccupazione avanzata da ambienti di sinistra vodesi è che in futuro la multinazionale possa chiedere di scalare dalle imposte eventuali multe legate al disastro. D’altronde non è la prima volta che Vale International finisce al centro di polemiche in Svizzera. Nel 2012 infatti fu costretta a pagare oltre 200 milioni di imposte federali arretrate, mentre a livello cantonale e comunale ha beneficiato per anni dell’esenzione totale dalle tasse. Inoltre, nel 2015 fu protagonista di un’altra catastrofe ambientale, avvenuta ancora in Brasile, quando a cedere fu un bacino di decantazione di un’altra miniera, che sversò quantità immense di fango tossico.
Oggi come allora al Gran Consiglio vodese c'è chi si pone delle domande, come il parlamentare dei Verdi Vassilis Venizelos. Intende chiedere se Vale International goda ancora di sgravi fiscali e impedire che possa dedurre dalle imposte le multe che dovrà pagare in Brasile. È comunque probabile che il Governo cantonale ribadisca quanto già asserito nel 2015: le multe inflitte alla filiale brasiliana non sono deducibili dalla holding internazionale.