Unia rivendica accresciuta protezione e miglioramento delle condizioni salariali per gli addetti alla vendita, confrontati con un processo di digitalizzazione che porta alla moltiplicazione dei compiti e a contatti con la clientela sempre più sporadici.
RG 08.00 dell'11.10.2018: le considerazioni di Francesco Mondada, professore di robotica al Politecnico di Losanna, al microfono di Alan Crameri
Secondo quanto indicato giovedì dal sindacato, che cita uno studio dell'Università di Berna, il dipendente, quello che lavora alla cassa in particolare, esercita ormai un mestiere che non ha più molto a che fare con l'originario e per il quale dispone di sempre meno tempo, dovendo essere anche controllore e sorvegliante. Precarietà, estrema flessibilità richiesta, mancanza d'adeguata formazione e scarse prospettive professionali, tra l'altro, sono ulteriori fonti di tensione. Per non dire delle ripercussioni sulla salute dovute alle caratteristiche del mestiere, specialmente per chi è costretto a trascorre in piedi buona parte della giornata.
Le innovazioni tecniche devono tradursi in vantaggi anche per il personale del commercio al dettaglio, soprattutto quello femminile, che costituisce il grosso dell'effettivo, stando all'organizzazione che ora invoca una "digitalizzazione sociale".
ATS/dg