Svizzera

Verdi in difesa di migranti, ambiente e diritti umani

Il partito ecologista si è riunito in assemblea a Briga. La presidente Mazzone ha espresso preoccupazione per una politica egoista e miope

  • 29 marzo, 16:37
  • 29 marzo, 18:42
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Assemblea dei delegati dei Verdi

Telegiornale 29.03.2025, 12:30

Di: ATS/YR 

Tutela dei diritti dei migranti, opposizione al nucleare e a un accordo di libero scambio che non rispetti l’ambiente e i lavoratori. Sono questi i cardini della politica entro cui intendono muoversi i Verdi, riuniti oggi (sabato) in assemblea a Briga in Vallese.

La migrazione arricchisce la Svizzera sia in senso letterale che figurato. È quanto ha sottolineato la presidente dei Verdi, Lisa Mazzone, davanti ai delegati del suo partito, riuniti in assemblea a Briga in Vallese.

“Non ci sono troppi rifugiati”, ha rilevato, sostenendo che non c’è invece abbastanza protezione per chi ne ha bisogno. Mazzone ha poi mosso critiche al PLR che, pur sapendo che la Svizzera “non può funzionare” senza migrazione, “legittima l’arrivo di alcuni stranieri per i propri scopi”, ma “sacrifica i più deboli”, i migranti senza documenti e i richiedenti asilo, coloro che non hanno “nessuna lobby economica che li difenda”.

Mazzone ha pure denunciato l’iniziativa “isolazionista” dell’UDC, contro una Svizzera da 10 milioni di abitanti. “Il problema non è il posto, ma il modo in cui viene distribuito”, ha affermato, lanciando un appello ad affrontare “le vere ingiustizie: l’iniqua distribuzione dello spazio, della ricchezza e delle opportunità”.

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La presidente dei Verdi, Lisa Mazzone

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Migrazione porta prosperità

A Briga, Mazzone ha voluto ricordare il ruolo dei lavoratori italiani nella costruzione delle gallerie ferroviarie del Sempione e del Lötschberg. “La Svizzera deve la sua prosperità alla migrazione. Allora come oggi”, ha fatto notare, aggiungendo che non sono più i minatori italiani, ma altre persone con un background migratorio a garantire oggi, “talvolta in condizioni catastrofiche”, che le strade siano pulite o che i malati e gli anziani siano assistiti.

Evocando gli attacchi a tutto campo del presidente statunitense Donald Trump, la presidente dei Verdi ha affermato che è giunto il momento per la Svizzera di “difendere i propri valori”, “smettere di tergiversare” e “posizionarsi” con l’Unione europea per proteggere il diritto internazionale, la democrazia e i diritti umani.

Critiche al nucleare

Mazzone ha poi puntato il dito contro il consigliere federale Albert Rösti e i suoi piani per la costruzione di nuove centrali nucleari. Gli ambientalisti non permetteranno questo “passo indietro”, che “saboterebbe” la transizione energetica, ha messo in guardia, ricordando che l’energia atomica è pericolosa, dipendente dall’uranio straniero e produce scorie radioattive per centinaia di migliaia di anni.

Libero scambio solo con garanzie

I Verdi si opporranno a nuovi accordi di libero scambio senza garanzie per il commercio sostenibile e i diritti umani. Hanno approvato una risoluzione che chiede alla Svizzera di assumersi la responsabilità globale e di non sviluppare la propria economia a scapito di altri Paesi.

Nicolas Walder ha dichiarato che ogni nuovo accordo bilaterale deve avere regole chiare e che i Verdi lanceranno referendum contro intese problematiche, come quelle con Mercosur e Cina. Tuttavia, non sempre useranno il referendum, come nel caso dell’India, che presenta aspetti positivi.

La risoluzione chiede anche che la piazza finanziaria svizzera smetta di danneggiare il clima, investa in progetti sostenibili e che le multinazionali rispettino i diritti umani e gli standard ambientali. Infine, la Svizzera dovrebbe smettere di finanziare le guerre e investire almeno l’1% del PIL nella cooperazione allo sviluppo.

No abolizione imposta valore locativo

I Verdi si sono infine espressi (77 voti favorevoli, 1 contrario e 8 astensioni) contro l’abolizione dell’imposta sul valore locativo, sulla quale il popolo sarà probabilmente chiamato a votare in autunno. Per il partito, questa misura comporterebbe notevoli perdite fiscali e incentiverebbe meno i proprietari di immobili a ristrutturare le loro proprietà.

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