Svizzera

Vivere a 2000 watt, si può

Undici quartieri super-efficienti e certificati incarnano l'obiettivo della politica energetica svizzera

  • 17 luglio 2016, 07:57
  • 5 settembre 2023, 22:38

Si può vivere a 2000 watt? Può sembrare utopistico che ognuno di noi – per il suo fabbisogno di calore, mobilità ed elettricità - assorba appena la potenza di un asciugacapelli.

“Non è utopia - spiega Michela Sormani, responsabile del Centro di competenza Società 2000 watt - poiché abbiamo ancora degli sprechi enormi. Saranno ridotti grazie al progresso tecnologico (apparecchi, motori, edifici sempre più efficienti), ma anche a un comportamento vieppiù consapevole delle persone. Oggi, gli elettrodomestici lasciati in stand-by in Svizzera consumano ancora l'intera produzione della centrale nucleare di Mühleberg”.

Un cambiamento culturale è certamente in atto. Lo dimostra, tra l’altro, il successo delle 'Città dell’energia' (oltre 400 già certificate in Svizzera) e delle 'Aree 2000 watt' (11), complessi abitativi che rispettano severi criteri di efficienza relativi agli edifici, all'approvvigionamento energetico, alla mobilità indotta. Non è un caso che siano ben connessi alla rete di trasporti pubblici e spesso privi di parcheggi.

Intervista a Michela Sormani, 'Società 2000 watt' - di Rino Scarcelli

Elaborato dal Politecnico federale di Zurigo, 'Società a 2000 watt' è il modello cui mira la politica energetica in Svizzera: entro il 2100, il consumo di energia primaria dovrà essere ridotto a 17520 kWh (e l’emissione di CO2 a 1 tonnellata) per persona all’anno.

Oggi, nel nostro paese, si vive con 5400 watt. Gli Stati Uniti, cattivo esempio, assorbono 12000 watt di potenza continua a persona. Ma ci sono paesi in via di sviluppo dove si vive ancora con 500 watt.

Il modello 'Società a 2000 watt' non mira solo a limitare l’inquinamento e il riscaldamento globale, ma pure a una distribuzione equa della potenza. In altre parole, i tre principi di efficienza, sostituzione delle fonti esauribili con rinnovabili e sobrietà nei consumi, serviranno sì a ridurre le emissioni dei paesi industrializzati, ma anche a dare a ciascuno i “suoi” 2000 watt.

Rino Scarcelli

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