La 54esima edizione del Forum economico mondiale (WEF) a Davos è stato particolarmente impegnativo sul fronte della sicurezza. Il dispositivo messo in atto in questi giorni ha dovuto tenere conto, in un contesto geopolitico difficile, di ospiti di alto livello, dell’incontro in vista di un piano di pace per l’Ucraina, delle visite ufficiali a Berna del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e del premier cinese Li Qiang, e delle manifestazioni contro il WEF. Ma il tutto si è svolto senza intoppi (è stata registrata una violazione dello spazio aereo limitato sopra Davos) e senza incidenti gravi, come hanno fatto sapere venerdì le autorità grigionesi.
È stato necessario adottare misure di protezione supplementari per 111 persone protette dal diritto internazionale e per altre sette presenti alla conferenza sull’Ucraina di domenica. All’operazione hanno partecipato tutti i cantoni, il Principato del Liechtenstein e l’Esercito svizzero con complessive 5’000 persone.
Decine di tiratori scelti per proteggere Zelensky
Il dispositivo di protezione è stato inoltre rafforzato per la visita di Zelensky: quando è stato invitato a tenere un discorso alla “Casa dell’Ucraina” sulla “Promenade” di Davos dopo il suo intervento al Centro dei Congressi, è stato necessario transennare un intero tratto della strada.
Decine di tiratori scelti e polizia a terra hanno protetto il presidente ucraino. Lunedì Zelensky ha anche viaggiato su un treno speciale da Berna a Davos. Questo viaggio è stato inizialmente tenuto segreto per motivi di sicurezza.
Durante il WEF anche l’Ufficio federale della protezione della popolazione ha contribuito alla sicurezza: si è concentrato in particolare sul supporto al funzionamento dell’infrastruttura di comunicazione e sulla protezione NBC.
Al via lo smantellamento
Dopo la fine della manifestazione, venerdì pomeriggio, l’infrastruttura di sicurezza, compresi 52 chilometri di recinzione protettiva intorno a Davos, sarà smantellata. La durata dei lavori dipenderà anche dalle condizioni meteorologiche. La truppa continuerà il proprio impiego fino al termine del servizio d’appoggio, previsto per il 25 gennaio, ha precisato l’esercito.
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