La chiusura di due sedi Manor in Ticino, a Balerna e Sant’Antonino, e la decisione di Migros di vendere varie sue filiali, come Hotelplan e SportX, riportano sotto i riflettori la tenuta del settore della vendita e del commercio al Sud delle Alpi. Un settore, che dopo la parentesi della pandemia, è fragilizzato da diversi fattori: il franco forte, l’inflazione, gli acquisti online e la concorrenza con l’Italia. E rispetto al resto della Svizzera, com’è emerso nella puntata odierna di Modem dedicata al tema, è stato sottolineato nei diversi interventi che il cantone si presenta come un caso particolare.
“È veramente un Sonderfall”, ha affermato Mattia Keller, direttore di Migros Ticino, “nel senso che tutte le evoluzioni che vediamo in Svizzera, in Ticino non ci sono. (…) Quando mi confronto con gli altri nove miei colleghi di cooperativa, vedo una situazione completamente diversa”. Anche per quanto riguarda l’evoluzione della popolazione: “I miei colleghi in Svizzera tedesca e Svizzera romanda”, ha sottolineato, “hanno un aumento della popolazione annuale che è un regalo, in Ticino no. Il Ticino è nella tempesta perfetta ”.
Una tempesta perfetta che per Keller avrà delle conseguenze. “Mi sento di dover segnalare una situazione di pericolo”, ha argomentato, “… se il consumo diminuisce ancora, e siamo già sotto del 20% rispetto alla Svizzera interna, andranno persi posti di lavoro. È molto chiaro. E bisognerà valutare se si può mantenere uno stipendio svizzero. Sul corto termine capisco certe posizioni, ma sul medio termine andiamo a perdere posti di lavoro, aziende e stipendi. E sarà una spirale”.
La spesa che pesa
Modem 01.03.2024, 08:30