Ticino e Grigioni

“I Barocchisti” arricchiscono la stagione tra Monteverdi e Bach

Presentato il nuovo cartellone, un omaggio ai capisaldi del repertorio barocco con 14 concerti in cartellone e novità all’interno dell’associazione

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Il coro dei barocchisti

Il Quotidiano 11.09.2024, 19:00

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Di: Quot/sdr

La nuova stagione musicale de “I Barocchisti” è un omaggio ai capisaldi del repertorio barocco, Bach e Monteverdi, con 14 concerti in cartellone e novità in seno all’associazione.

Con oltre 550 produzioni, 250 registrazioni, più di 120 dischi e il raggiungimento dei premi più prestigiosi del settore in attivo, “I Barocchisti” e il Coro RSI diretti da Diego Fasolis sono un centro di competenza di livello internazionale per l’esecuzione storicamente informata e il repertorio barocco, affermati come una delle espressioni musicali ticinesi più conosciute al mondo.

Il primo concerto con opere di Monteverdi, con “Letanie della Beata Vergine” come ha riferito lo stesso Fasolis in confernza stampa mercoledì, una prima esecuzione mondiale, si svolgerà domenica 15 settembre alle 20.30 a Mendrisio, nella Chiesa Parrocchiale dei SS. Cosma e Damiano. Altri due appuntamenti importanti sono quelli al Festival Monteverdi di Cremona e due concerti al Festival Bach di Lipsia. Come detto, Bach e Monteverdi lanciano anche il nuovo assetto dell’associazione con la nomina di Bernardino Regazzoni a Presidente e di Lucia Cirillo Fasolis a vicepresidente. Già ambasciatore svizzero, Bernardino Regazzoni succede a Giuseppe Clericetti, storico presidente de “I Barocchisti” sin dalla fondazione dell’Orchestra nel 1996.

Preparandosi a celebrare il trentennale di attività che cadrà nel 2026, i Barocchisti hanno deciso di potenziare la propria struttura organizzativa con l’obiettivo di rafforzare i processi operativi e stimolare la
creazione di nuove progettualità, non solo in ambito performativo. “Perseguiamo l’idea di offrire alla comunità la lettura di oltre 600 anni di repertorio, eseguita ai più alti standard musicali. Favoriamo la professionalizzazione di musicisti ticinesi o che si sono formati sul territorio ticinese, agendo come motore di crescita del settore, anche attraverso la promozione editoriale delle registrazioni”, spiega il direttore, Diego Fasolis.

La RSI - ha precisato il direttore al Quotidiano - “è un po’ il motore della cultura di questo Paese e nel campo della musica dobbiamo servire, diciamo, il pubblico di massa, della cultura musicale. Ma quello che possiamo fare con i mezzi del canone è anche scoprire qualcosa di nuovo, quindi siamo diventati un po’ un faro illuminante della ricerca musicologica e della frequentazione di repertori meno noti”.

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