La vicenda del licenziamento dei due giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti continua a far notizia. È di oggi la conferma che i due magistrati del Tribunale penale cantonale, destituiti con effetto immediato dal Consiglio della magistratura, chiedono con un ricorso il reintegro e passano al contrattacco.
I due magistrati - ricordiamo - erano stati destituiti, con decisione presa lo scorso 10 dicembre, per aver presentato una denuncia penale - per pornografia - nei confronti di un altro giudice, il presidente del tribunale cantonale Mauro Ermani. Sotto accusa, in particolare, una fotografia con due enormi falli e la scritta ‘aula penale’ che Ermani aveva inviato a una collaboratrice.
Foto giudicata non problematica dal procuratore straordinario Franco Passini, chiamato a indagare. Un denuncia, quella di Quadri e Verda Chiocchetti, giudicata infondata dal Consiglio della Magistratura, perché - proprio in quanto giudici - i due avrebbero dovuto sapere che si trattava di un’accusa senza fondamento. E per questo sono stati destituiti.
Tesi però contestata ufficialmente dai due destituiti. Ad occuparsene sarà la Commissione di ricorso sulla magistratura. Quadri e Verda Chiocchetti contrattaccano e criticano, secondo i dettagli riportati martedì da LaRegione e Liberatv, l’operato di alcuni membri dello stesso Consiglio della Magistratura. Secondo i ricorrenti, avendo visto le foto, avrebbero dovuto segnalare il giudice Mauro Ermani. “Per evitare di venir rimproverati per aver violato l’obbligo di denuncia - si legge nel ricorso - era per loro necessario destituire i giudici Quadri e Verda Chiocchetti”.
Nel contempo Quadri e Verda Chiocchetti chiedono anche che la procedura di licenziamento venga congelata in attesa di una decisione definitiva. Ricorso che non ha però bloccato la Giustizia che ha iniziato a muoversi alla ricerca dei sostituti, uno o più giudici straordinari. Lo ha confermato alla RSI il presidente del Tribunale d’Appello Giovan Maria Tattarletti: “La ricerca ha avuto esito. Non è stato facile, va detto. Ma alla fine siamo arrivati ad avere quantomeno alcuni nominativi, fra i quali potremo sicuramente, se del caso, nominare un giudice straordinario”. La difficoltà nella ricerca, prosegue Tattarletti interpellato da SEIDISERA, “è legata anche al tempo indeterminato della nomina.. Non siamo infatti in grado di dire per quanto tempo resterà in carica questo giudice straordinario”.
Sul fatto che la ricerca, che avrebbe coinvolto anche cancellieri e vicecancellieri, abbia creato una certa delusione tra alcuni giudici supplenti, Tattarletti non si sbottona: “Quello che posso dire è che abbiamo considerato tutti. È stata una ricerca ad ampio spettro, tenendo in considerazione svariati fattori”. Sul candidato individuato, sul settore di provenienza, bocca cucita: “È un po’ delicato. Preferirei non fare nominativi e neanche dare indicazioni precise”. Se ne riparlerà nel 2025.