L’Ente ospedaliero cantonale ha annunciato giovedì che, a partire da gennaio, la presenza di pediatri qualificati nel Locarnese e nel Mendrisiotto sarà garantita solo nella fascia oraria 8.00-22.00. Durante la notte i piccoli pazienti dovranno quindi recarsi nei Pronto soccorso di Bellinzona e Lugano. L’intervista del Quotidiano al direttore medico scientifico dell’Istituto pediatrico della Svizzera italiana, Giacomo Simonetti.
Come verranno gestite le urgenze pediatriche da gennaio in Ticino?
“Durante il giorno, dalle 8.00 di mattina, alle 22.00 di sera, non cambierà nulla, ci sarà sempre un medico che si sta specializzando in pediatria o specializzato, che potrà accogliere i pazienti pediatrici. Dalle 22.00 di sera alle 8.00 di mattina, questi Pronto soccorso chiuderanno, e i pazienti si dovranno recare a quelli di Bellinzona o Lugano. Potranno comunque chiamare l’istituto pediatrico della Svizzera italiana, che darà risposta a qualsiasi ora e per i casi gravi si chiama il 144 e quindi l’ambulanza presterà le prime cure urgenti per poi portare il paziente a Lugano o a Bellinzona, a dipendenza della gravità”
Se un genitore del Locarnese dopo le 22.00 vede che il figlio sta male, cosa deve fare?
“Se è nel Locarnese deve recarsi possibilmente a Bellinzona, è una buona possibilità. Al Pronto soccorso ci sarà personale preparato che vede anche un numero piuttosto alto di casi e quindi mantiene l’allenamento e l’esperienza per gestire queste casistiche pediatriche”
Se un genitore si presenta comunque fuori orario?
“Negli orari di chiusura al Pronto soccorso degli adulti viene fatta una prima valutazione molto semplice, per capire se è un caso grave o meno, e in base a questa prima valutazione si decide se trasferire in ambulanza il paziente a un altro centro oppure se andare con i propri mezzi”.
Allora perché non portare il figlio direttamente a Locarno?
“Lì è solo una presa in carico iniziale, non da parte di uno specialista pediatrico, può valutare se è un caso grave o se non lo è, ma le peculiarità pediatriche le trova poi a Bellinzona”.
Questa decisione è un indebolimento della presa a carico dei bambini per il Locarnese e per il Mendrisiotto?
“Non è un indebolimento, è una proposta che è nata proprio dai professionisti del settore, pediatri e medici, che hanno l’interesse di migliorare la presa in carico pediatrica nel canton Ticino. È un miglioramento della presa in carico. Avremo del personale con più esperienza, con più allenamento nella gestione dei casi e che quindi migliorerà la qualità delle cure prestate al piccolo paziente e anche la sicurezza”.