Salute

La risonanza magnetica su una navicella spaziale

All’Ospedale San Giovanni di Bellinzona un simulatore permette di preparare i pazienti pediatrici ad affrontare in tranquillità l’esame medico

  • 11 novembre 2023, 08:44
  • 11 novembre 2023, 09:15
02:48

In Ticino mille risonanze magnetiche sui bambini

Il Quotidiano 10.11.2023, 19:35

  • RSI
Di: Patrick Stopper 

Una colorata navicella spaziale pronta per far salire a bordo un giovane astronauta che così potrà vincere la paura di un esame medico: all’Ospedale San Giovanni di Bellinzona c’è un simulatore che attraverso il gioco permette ai pazienti pediatrici di prepararsi ad affrontare in tranquillità una risonanza magnetica. Uno strumento che viene impiegato da circa un anno, con risultati positivi. “Sono trentacinque i bambini che sinora hanno vissuto la risonanza magnetica passando dal simulatore. Soltanto due hanno poi avuto bisogno di una sedazione” ci dice infatti la dottoressa Marirosa Cristallo Lacalamita, caposervizio di radiologia diagnostica EOC.

L’esame vero e proprio dura tra i venti e i cinquanta minuti, ed è più lungo se in anestesia. E nel paziente pediatrico (così come in molti adulti) non mancano i timori. “Sono diversi i fattori - aggiunge Cristallo Lacalamita - che possono suscitare paura: il freddo della macchina, il rumore e l’ansia da prestazione del dover star fermo”.

Risonanza magnetica all'Ospedale San Giovanni di Bellinzona

L'apparecchio per la risonanza magnetica

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È compito del medico “tranquillizzare il bambino su questa tecnologia” sottolinea il dottor Giacomo Simonetti, direttore medico e scientifico dell’Istituto pediatrico della Svizzera italiana (IPSI). Il simulatore entra in gioco in particolare per i pazienti in età scolastica, “che sono in grado di comprendere molto ma magari vivono l’esame con apprensione e paura”.

Con questa strategia giocosa si mira quindi a riuscire a effettuare l’esame “nelle migliori condizioni, sia per il bambino sia per ottenere un risultato con immagini perfette da un punto di vista medico” spiega ancora Simonetti.

Simulatore risonanza magnetica all'Ospedale San Giovanni di Bellinzona

Il risultato della simulazione

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Un cartone animato… e il rumore

Ma come funziona dunque il simulatore? Si tratta di un apparecchio che riproduce l’esame medico, ma in maniera giocosa. All’interno del “tubo” il bambino ha la possibilità di vedere un cartone animato. E nel frattempo vengono riprodotti i vari rumori della risonanza magnetica. Al termine della simulazione, un grafico mostra se il giovane paziente si è mosso o se è stato fermo. La simulazione si conclude con un piccolo premio. E dopo l’esame vero e proprio viene anche rilasciato un “diploma del coraggio”.

Simulatore risonanza magnetica all'Ospedale San Giovanni di Bellinzona

Un diploma per i giovani pazienti che affrontano la risonanza magnetica

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Mille risonanze pediatriche all’anno

La risonanza magnetica – sottolinea il dottor Filippo Del Grande, direttore medico e scientifico dell’Istituto Imaging della Svizzera italiana (IIMSI) – si rende necessaria per patologie cerebrali, del sistema muscolo-scheletrico, del torace e in alcuni casi dell’addome. “Nel paziente pediatrico spesso viene dapprima effettuata un’ecografia. La risonanza magnetica è un esame di secondo livello, che non prevede radiazioni come la TAC”.

In un anno all’Ente ospedaliero cantonale (EOC) vengono eseguiti circa 24’000 esami medici pediatrici, di cui circa mille risonanze magnetiche e 200-300 TAC. Di queste all’incirca 180 vengono eseguite sotto sedazione.

Gli esami medici pediatrici in Ticino

Gli esami medici pediatrici in Ticino

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Dal biberon all’ipnosi

Il simulatore è una strategia utile, come detto, per i bambini in età scolare. Per i neonati viene invece adottata la tecnica del biberon: “Dopo un biberon bello pieno, si addormentano così profondamente che per i venti-cinquanta minuti della risonanza magnetica non si muovono più ed è quindi possibile ottenere un’immagine di qualità” afferma il dottor Luciano Anselmi, primario dell’area critica pediatrica EOC.

Un’altra strategia è rappresentata dall’ipnosi medica, che in alcuni casi permette di preparare i bambini dai quattro-cinque anni.

Oggi all’incirca il 20% dei giovani pazienti necessità però di una sedazione. In ambito pediatrico, la preparazione alla risonanza magnetica è quindi “estremamente importante” conclude Anselmi.

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