Il Covid-19 può colpire all'improvviso, anche se hai 55 anni, sei in discreta forma fisica, fai il pompiere volontario da oltre 30 anni e lavori in ambito sanitario.
Era il 2 aprile. Reto Rossinelli ha attraversato l'esperienza del Covid-19 in tutte le sue fasi, compresa la più difficile dell'intubazione. Adesso è in clinica per il periodo di riabilitazione.
Un mese di tosse, un po’ di raucedine, ma poco di più. Poi un po’ di febbre e un grande affaticamento, sottovalutati da Reto Rossinelli, ma non dal suo medico. “Lui mi ha detto: Reto chiama subito l’ambulanza, ma io ho risposto che non mi sembrava il caso. Vista però la sua insistenza io e mia moglie ci siamo convinti. Pensavo: male che vada mi faccio 3-4 giorni in ospedale e poi torno a casa”.
Invece come scritto in poche ore la situazione è peggiorata e per salvargli la vita ha dovuto essere intubato per 5 giorni. “Dopo l’estubazione mi hanno tenuto ancora un paio di giorni in cure intense in osservazione, dove hanno rilevato i miglioramenti”.
Dalle cure intense l'iter prevede una settimana di recupero primario (respirare, deglutire, mangiare), prima di passare ad una fase riabilitativa, per Reto Rossinelli tutt'ora in corso a Novaggio: “La cosa che mi ha colpito di più è quando, anche se con aiuti, sono riuscito a camminare di nuovo sulle mie gambe. Fino a lì ero così indebolito che non riuscivo nemmeno a stare seduto sul bordo del letto”.
A passi da giganti Reto sta tornando alla normalità, ma per rafforzare tutta la muscolatura ci vorranno ancora almeno 10 giorni, per poi proseguire la fisioterapia a casa. Un’esperienza, la sua, che non tocca solo il fisico: “Anche emotivamente è stato molto intenso, soprattutto nei periodi in cure intense durante i quali non ero sicuro di farcela. La forza mi è arrivata quando all’altro capo del telefono ho sentito la voce di mia moglie e di mio figlio che mi spronavano a non mollare, ‘perché i pompieri non mollano mai’”.