Dopo la presentazione del preventivo ticinese del 2020 “sostanzialmente in pareggio” (vedi correlati), il presidente del Governo e direttore del Dipartimento delle finanze Christian Vitta ha risposto in diretta alle Cronache della Svizzera italiana ad alcune domande sui conti. In coda anche le reazioni dei partiti.
Preventivo ticinese 2020
RSI/Bleff 02.10.2019, 15:29
Queste cifre, lo ricorda anche lei ormai da qualche anno, sono il risultato di una gestione rigorosa delle risorse. Con un risultato di sostanziale pareggio, c'è ancora spazio per fare politica e, di riflesso, anche di investire?
“Il preventivo che abbiamo presentato oggi contiene delle nuove iniziative che il Governo intende portare avanti, e questa nuova progettualità è possibile anche grazie al fatto che i conti sono tornati in attivo, altrimenti saremmo qui a discutere di come ‘rientrare’ dal disavanzo ipotetico”.
Il piano finanziario per i prossimi anni indica ancora cifre rosse, con il massimo di 55 milioni nel 2023, praticamente alla fine della legislatura che si è appena aperta. È una proiezione preoccupante?
“Sicuramente è una proiezione che deve richiamarci alla realtà, noi siamo riusciti a riportare i conti in pareggio, ma non è che questo riequilibrio ci permette di dare libero sfogo a tutte le attese o a tutte le richieste che arrivano, perché torneremmo facilmente in una situazione molto difficile. Dobbiamo quindi riuscire a darci le giuste priorità, in un dialogo e confronto a livello politico, che deve mettere i giusti accenti. Il Governo lo ha fatto presentando una serie di iniziative e trovando una convergenza, adesso starà al Parlamento fare la sua parte, tenendo presente che le risorse non sono infinite”.
La Costituzione cantonale obbliga il cantone a presentare conti in equilibrio. Negli ultimi anni buona parte delle risorse sono state anche straordinarie. E in futuro?
“Dobbiamo vedere il tutto in ottica evolutiva, e quello che deve preoccupare sono le previsioni di crescita economica per i prossimi anni, che indicano un certo rallentamento che metterebbe sotto pressione le finanze pubbliche dei cantoni, ma anche della Confederazione. Usciamo da un periodo dove le cose, in fase di chiusura dei conti, sono sempre andate un po’ meglio del previsto, dovessimo entrare in un periodo di rallentamento economico potrebbe avverarsi l’esatto contrario con l’innesto di una spirale negativa”.
Le reazioni dei partiti
Le cifre nere del preventivo 2020 sono state globalmente lette positivamente soprattutto da PLR e Lega, in buona parte anche dal PPD. In linea con il Governo in prospettiva futura tutti e tre i partiti concordano: bisognerà darsi delle priorità e capire dove si vuole investire.
CSI 18.00 del 02.10.19 - Le reazioni dei partiti raccolte da Romina Lara
RSI Info 02.10.2019, 20:01
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Il PPD ha da parte sua però lanciato anche un appello alla politica: basta chiamare i comuni alla cassa. Secondo il capogruppo Maurizio Agustoni, alla luce dei risultati positivi, va “infatti ridotto il contributo di solidarietà che viene versato al Cantone, come chiede l’iniziativa dei comuni che lascerebbe 25 milioni in più nelle casse comunali”.
Maggiori critiche arrivano invece da sinistra, nonostante venga dato atto al Governo di come con il preventivo 2020 abbia riconosciuto gli accresciuti bisogni della popolazione. Il dito invece è puntato contro la riforma fiscale, ora al vaglio del Parlamento, perché secondo il PS si rischia di fare il passo più lungo della gamba. “Il preventivo – spiega il capogruppo socialista Ivo Durisch – evidenzia anche che le finanze dello Stato non sono solide, basti vedere le perdite di 50 milioni per gli anni futuri a piano finanziario. A fronte di questa situazione crediamo che non possiamo permetterci una riforma fiscale così incisiva, soprattutto non è il momento di diminuire il moltiplicatore cantonale”.
Preventivo del Cantone in equilibrio
Il Quotidiano 02.10.2019, 21:00