Emergono nuovi dettagli sull'incidente alla funivia del Mottarone, costato la vita domenica a 14 persone. "La cabina era sostanzialmente arrivata al punto di sbarco, si vede che sussulta e torna indietro", ha raccontato oggi (martedì) la procuratrice della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, che indaga sull'accaduto e che ha potuto visionare il video delle telecamere di sorveglianza, presenti all'arrivo e alla partenza. Per esaminare i filmati nel dettaglio alla ricerca di possibili cause occorrerà tuttavia del tempo, gli impianti registrano ognuno l'accaduto di sette giorni 24 ore su 24.
L'assessore regionale ai trasporti del Piemonte, Marco Gabusi, ha dal canto suo spiegato che "la cabina è saltata per aria a 100 chilometri orari, facendo un volo di 54 metri, e poi è ancora rotolata per qualche decina di metri". "Il cavo che si è spezzato era stato revisionato poche settimane prima e non aveva dato segnali di pericolo, qualcuno ipotizza che nella nottata prima della tragedia i fulmini possano avere lesionato in modo non visibile all'occhio umano questi cavi. Ma il grosso problema riguarda i freni", ha detto. "È purtroppo possibile che il cavo si rompa, non è possibile che il doppio sistema frenante non si azioni".

Tragedia del Mottarone, il reportage da Stresa il giorno dopo
Telegiornale 24.05.2021, 20:00
L'episodio ha fatto, indirettamente, una quindicesima vittima, un operatore televisivo sulla cinquantina colto da malore questa mattina dopo essersi avventurato a piedi verso la zona dell'incidente. Il personale del soccorso alpino che era presente nell'area ha tentato vanamente di rianimarlo. All'ospedale Regina Margherita sono state intanto avviate le procedure per il risveglio del bambino di 5 anni unico sopravvissuto della tragedia in cui è morta tutta la sua famiglia, di origine israeliana. Il bimbo è stabile e ha passato una notte tranquilla, c'è ottimismo tra i medici che hanno cominciato a ridurre il dosaggio dei farmaci che lo hanno mantenuto fin qui in coma.
L'ultima novità riguarda il Giro d'Italia, che fra tre giorni, il 28 maggio, dovrebbe transitare proprio dal Mottarone: il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini ha chiesto che il tracciato della tappa con traguardo all'Alpe di Mera (il giorno prima del transito sulle strade ticinesi e grigionesi) sia modificato per rispetto nei confronti delle vittime.