Violenza carnale e coazione sessuale. Sono le pesanti imputazioni con le quali la procura ha rinviato a giudizio un cittadino straniero residente nel Bellinzonese. La presunta vittima è la ex convivente, di cui avrebbe abusato nell’estate del 2015.
Secondo gli inquirenti la obbligò ad andare nella camera da letto minacciandola con uno sgabello. Poi, sempre per intimorirla, si sfilò la cintura. Le disse di essere pronto a legarla se non si fosse sottomessa al suo volere. Lei subì così i soprusi dell’ex compagno, che oltre a stuprarla cercò di imporle (senza riuscirci) anche un rapporto di altro tipo. L’uomo finì in manette, ma il giudice dei provvedimenti coercitivi non confermò l’arresto. Da allora si trova a piede libero.
I conti con la giustizia non sono comunque ancora chiusi. Presto l’imputato dovrà comparire davanti alla Corte delle Assise Criminali, presieduta dal giudice Mauro Ermani. Il difensore, l’avvocato Raffaele Caronna, si batterà per il proscioglimento. L’accusa chiederà una pena compresa tra i due e i cinque anni di carcere.