Ticino e Grigioni

A scuola di mediazione

Dodici allievi delle Scuole Medie di Barbengo hanno conseguito il titolo di mediatori di pace: d’ora in avanti aiuteranno i compagni a risolvere i conflitti in classe

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Peace force: risolvere i conflitti nelle scuole ticinesi

SEIDISERA 10.02.2025, 18:00

  • TiPress
Di: Quotidiano/SEIDISERA/Marcello Ierace/LP 

Alle Scuole Medie di Barbengo dodici allievi di seconda sono stati insigniti, lunedì, del titolo di mediatori di pace. In particolare, hanno ricevuto l’attestato di mediatore Peace Force, un progetto attivo da oltre un decennio in alcune scuole ticinesi.

In caso di conflitti, gli altri allievi potranno ora rivolgersi a loro per una mediazione pacifica e tra pari. “Le regole di questo servizio sono molto strutturate”, spiega ai microfoni di SEIDISERA il docente Paolo Calanchini. Il processo è ben definito: “Uno studente ha un litigio, cerca dei mediatori, ha un luogo deputato e ha un gruppo di ragazzi che si rendono disponibili”. Nei casi più gravi, è prevista anche la presenza di un docente.

L’obiettivo del progetto è offrire ai giovani uno spazio per assumersi responsabilità e dimostrare agli adulti di essere degni di fiducia, un concetto centrale dell’iniziativa. “Abbiamo fiducia che loro siano in grado di risolvere i conflitti, e quasi sempre ci riescono”, sottolinea il docente.

Ma come si arriva a una soluzione? A spiegarlo è proprio una giovane mediatrice: “Con questo metodo non sono i mediatori a dare una soluzione, ma sono i due litiganti che dicono cosa vorrebbero”, all’inizio della seduta. Il ruolo dei mediatori è quello di facilitare il confronto e guidare i compagni verso un accordo condiviso.

Per aiutarli nel processo, i mediatori utilizzano delle “carte”, schede che permettono ai litiganti di chiarire le proprie responsabilità. Su una di queste di legge “la mia parte del litigio”, un supporto che incoraggia le parti a riconoscere il proprio ruolo nel conflitto. “La mia parte del litigio è che volevo fare una cosa divertente, ma poi è diventata qualcosa che non faceva più ridere”, racconta un ragazzo.

Il servizio è molto apprezzato sia dagli studenti che dai docenti, tanto che molti allievi di seconda media si candidano spontaneamente. “Pensiamo che la seconda sia il momento ideale: diventi un po’ più responsabile delle tue azioni e dare fiducia agli allievi che mettono in campo le loro migliori risorse è importantissimo”, conclude Calanchini.

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Risolvere i conflitti a scuola grazie agli allievi-mediatori

Il Quotidiano 10.02.2025, 19:00

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