La campanella che libera gli allievi tutti i giorni alle 14.00 e poi spazio a una variegata serie di attività facoltative. È il progetto - anche se sarebbe meglio parlare di proposta o idea - della nuova scuola media immaginata da “LaScuola”, associazione d’area del PLRT.
Entrando ancor più in materia lo schema didattico prevede 30 ore alla settimana, suddivise in sei ore al giorno per cinque giorni. Una pausa pranzo più corta, al massimo sessanta minuti, e una griglia oraria che, come detto, non oltrepassa le 14. Da lì in poi la parte obbligatoria lascia spazio a quella facoltativa, fatta di laboratori, corsi opzionali e attività in collaborazione con le società presenti sul territorio, quelle che si occupano di sport e musica ad esempio. Ma anche associazioni culturali, fondazioni e aziende private. Il tutto a discrezione delle singoli direzioni scolastiche, in completa autonomia.
Modificare la griglia oraria scolastica
Il Quotidiano 04.09.2024, 19:00
“Per i ragazzi è importante - sostiene Luana Mont Jermini, presidente de “LaScuola” - avere la possibilità di stare insieme in un contesto formativo che non è l’aula. Quindi senza la prospettiva della valutazione”.
Terminate a inizio pomeriggio le lezioni, inizierebbe quindi una parte facoltativa. E qui entrano in gioco, inevitabilmente diversi fattori: la motivazione del ragazzo, il fatto che gli stessi allievi siano più o meno seguiti dai genitori, ma anche quanto stimolante possa essere la proposta extra di una scuola rispetto ad un’altra. E se, così facendo, aumentasse la distanza tra studenti - più o meno forti - e tra sedi scolastiche, più o meno attrattive? “Si tratterà - dice Mont Jermini - di valutare bene le proposte e soprattutto che siano variegate, in modo che i ragazzi siano incuriositi e quindi invogliati a stare in questo spazio dedicato, dinamico, dove possono mettere a frutto quello che hanno imparato la mattina. Penso che la professionalità di ogni direzione, di ogni collegio docenti coglierà sicuramente questa occasione per fare delle proposte valide”.
Un progetto definito amibizioso, che guarda al futuro e, si sottolinea, senza impronte ideologiche. Eppure, facciamo notare al presidente del PLRT Alessandro Speziali, il logo del suo partito è ben in vista. Questa non è ideologia? “No, questa è una proposta che ci arrivata dal basso, da persone che vivono la scuola. Stiamo guardando i contenuti, non l’approccio, come per esempio il recente dibattito sull’inclusione. Stiamo parlando di una struttura più dinamica della scuola che permette all’allievo di personalizzare meglio il proprio percorso sia verso lo sport, sia verso l’approfondimento, sia verso l’orientamento, sia attraverso maggiori esercizi. Quindi non ideologia, ma un nuovo modello di griglia oraria che permette agli allievi e alle famiglie di strutturare al meglio il proprio percorso nelle scuole medie”.
Speziali non vede il rischio che si deleghi l’educazione a chi educatore non è: “Io penso che aprire la scuola è qualcosa di positivo. È inoltre un’occasione per il mondo dello sport, ma anche delle aziende di far conoscere un mestiere. Io vedo un’apertura della formazione, nessun rischio. Più che altro vedo delle opportunità”.
Carobbio: “Possibilità non dettate dal mondo del lavoro”
Il progetto verrà valutato attentamente dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, dice alla RSI Marina Carobbio. Quanto alla richiesta di una scuola più connessa alla società e al mondo delle aziende, la direttrice del DECS ricorda che “il compito principale della scuola è quello di educare e formare delle cittadine e dei cittadini ad affrontare non solo le sfide del mondo del lavoro, ma appunto ad essere pienamente cittadini consapevoli. Poi, in base anche alle scelte di ognuno, ci sono dei percorsi formativi. In questo senso la scuola è già attenta alle possibilità in ambito formativo, anche lavorativo. Però - puntalizza Carobbio - queste possibilità non devono essere dettate primariamente dal mondo del lavoro. Dev’esserci un sostegno ai giovani, devono conoscere le opportunità e si deve costruire un dialogo”.
La ricetta del PLR per la nuova scuola media: la reazione del DECS
SEIDISERA 04.09.2024, 18:31
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Maina: “Non è il genere di scuola che auspichiamo”
Il “sasso” didattico scagliato dall’associazione di orientamento PLR non viene a priori rigettato dal “Movimento della Scuola”, gruppo che da tempo chiede una riforma. Ma prima di pronunciarsi la co-presidente Stefania Maina vorrebbe conoscere meglio i dettagli della proposta: “Anche noi vediamo la necessità di una riforma radicale della scuola per rispondere alle problematiche sempre più evidenti emerse negli ultimi anni. Però per noi è importante che nella scuola gli elementi centrali restino la cultura, il sapere umano e comunque, appunto anche la dimensione personale e umana dell’individuo”. Quando al coinvolgimento di associazioni nella parte finale della giornata, Maina dice di non vedere di buon occhio tale eventualità: “L’intervento dei privati fa perdere un po’ alla scuola la sua dimensione pubblica. Il rischio forse è che la scuola diventi funzionale al mondo del lavoro. Questo non è il genere di scuola che il nostro movimento auspica”.
La ricetta del PLR per la nuova scuola media: le reazioni dei principali attori
SEIDISERA 04.09.2024, 18:32
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Modificare la griglia oraria scolastica
Il Quotidiano 04.09.2024, 19:00